Serrada, la scommessa di Silvia Forrer, che apre un negozio
Serrada, un piccolo scrigno tra il Finonchio e la Martinella, ha subito negli ultimi decenni un pesante spopolamento. Ma alcuni segnali di inversione di tendenza ci sono. Piccole cose, ma che danno l’idea di una comunità che vuole ancora credere nel rilancio. Così Silvia Forrer, trentuno anni, rappresenta oggi questa voglia di riscatto. La giovanne donna ha aperto a Serrada un negozio di noleggio bici. «È una scommessa, ma io amo questo paese, questi altipiani, e sono sicura che andrà bene» spiega.
Il negozio si chiama “Serrada-bike”, ed è vicino alla famiglia Cooperativa. «Ho aperto solo da alcuni giorni ma il riscontro è buono, soprattutto durante il fine settimana. Le bici sono completamente nuove, tecnologicamente modernissime», racconta. Cosa spinge un giovane ad aprire un’attività commerciale? «Nel mio caso, la passione per la propria terra. Io in questo paese vivo con la mia famiglia, è un villaggio straordinario. Ho girato parecchio ma poi alla fine si ritorna alle proprie radici: al soffio del vento, alla Martinella, ai rifugi in quota, alle fortificazioni. Le storie e le bellezze dell’Alpe Cimbra sono da raccontare, sono uniche». E d’inverno ? «D’inverno faccio la maestra di sci, seguo le orme di mio padre. Lo sci fa parte della nostra cultura, della nostra storia, e di Serrada in modo particolare. Mi sento una donna felice dato che posso dialogare con il mio territorio, raccontare ai turisti mille aneddoti ad esso legati. Serrada è anche il paese dei roveretani: molti quassù hanno la seconda casa, e anche con loro il dialogo tra montagna e città è sempre aperto» argomenta Silvia, mentre un cliente chiede le chiavi a brugola per la propria bici. «Vengo io a ripararle la bici».
Capelli al vento, beata gioventù. E molti giovani, nonostante gli allarmismi contemporanei, stanno ritornando alla montagna: chi come agricoltore, chi come artigiano, chi come commerciante. Minuscoli frammenti di vita in un paese alla ricerca di se stesso, dove l’associazionismo fa parte della cultura. Qui è nato il coro Martinella, c’è la sezione Ana, e c’è lo Sporting.
Insomma, l’apertura di un negozio è qualcosa che va oltre e spacca il pessimismo. Silvia, giovane donna della montagna, indica anche lei la strada.