Uva e mele: la fondazione Mach ai contadini «Mantenere alta la guardia su flavescenza e colpo di fuoco»
La Fondazione Edmund Mach invita gli agricoltori, tramite specifica comunicazione tecnica inviata nelle scorse settimane, a prestare attenzione ai propri campi durante il periodo della raccolta. Sia nel caso delle uve per il problema della flavescenza dorata che delle mele per la malattia da quarantena del colpo di fuoco batterico, l’attenzione deve restare molto alta con adeguati e costanti controllo in campo.
Al numero whatsapp, attivato per supportare i cittadini e il mondo agricolo nel riconoscimento dei sintomi, sono state inviate in meno di due mesi oltre 300 fotografie, mentre il sito internet ha visto più di 1500 accessi in tre mesi.
Oltre all’epicentro rappresentato dalla Valsugana sono stati riscontrati alcuni casi di colpo di fuoco un po’ in tutta la provincia di Trento, ma la situazione appare sotto controllo. Per le mele gli attacchi del colpo di fuoco su fusto e portainnesto potranno, infatti, comparire da questo momento e fino a fine stagione, pertanto i tecnici consigliano di controllare la comparsa dei sintomi soprattutto negli impianti messi a dimora nel 2020.
A seguito dei monitoraggi effettuati da FEM su incarico dell’Ufficio fitosanitario della Provincia autonoma di Trento sono stati rilevati i primi cancri da Erwinia amylovora a danno del portainnesto in impianti del 2020. Il batterio sverna all’interno di cancri su fusto o portainnesto e pertanto, se questi non dovessero essere individuati e eliminati in tempo, rappresenteranno una pericolosa fonte di inoculo per il prossimo anno. Il risanamento deve essere effettuato continuamente e con attenzione ed è la base per la prevenzione del colpo di fuoco, infatti pochi cancri attivi possono infettare in caso di condizioni favorevoli un intero frutteto e quelli confinanti.
Qualora si riscontrassero piante infette è opportuno segnalarle ai tecnici FEM e procedere con l’estirpo o l’asportazione delle parti infette.
Per la flavescenza invece, trasmessa dalla cicalina Scaphoideus titanus, quest’anno si sono osservate in varie zone della provincia manifestazioni molto precoci dei sintomi sulle viti già a partire dalla prima metà di maggio. Per un efficace contenimento della malattia è fondamentale abbinare alla lotta dell’insetto vettore un costante controllo in campo e una tempestiva eliminazione delle viti alla comparsa dei sintomi.
Durante la vendemmia manuale le viti vengono osservate da vicino, un momento molto importante per individuare la possibile presenza di piante malate che in questa fase manifestano chiaramente i sintomi sulla vegetazione e sui grappoli. E’ stato prodotto anche un video tecnico dedicato alla problematica della flavescenza.