Trentino, lupo monitorato da volontari Provincia: al Muse il piano dell'Ispra
Dopo l'orso, anche il lupo potrebbe causare poco opportuni mal di pancia lungo l'asse Trento - Roma.
In queste settimane, parte infatti il monitoraggio nazionale del lupo, coordinato dall'Ispra su mandato mandato del Ministero dell'Ambiente, sostenuto economicamente dall'Unione europea attraverso il progetto Life WolfAlps EU 2019-2024.
Un progetto al quale - ecco da dove potrebbero sorgere altri problemi con le istituzioni nazionali - la Provincia sembra aver aderito in maniera non troppo convinta. I lavori di monitoraggio - che si protrarranno fino al marzo 2021 attraverso perlustrazioni dei sentieri nelle zone in cui stazionano i branchi e campionamenti di materiale organico - sono stati infatti affidati al Muse e a volontari, con l'associazione cacciatori e i soci Cai (che aderisce al monitoraggio a livello nazionale), che concretamente opereranno sul territorio assieme al museo.
E fin qui nulla di male, anzi: lo stesso assessore all'ambiente Mario Tonina in una nota ha sottolineato come questo intenda «valorizzare le competenze sviluppate all'interno di quella realtà».
La Provincia ha tuttavia scelto di puntare unicamente su queste figure in qualche modo esterne, senza impegnare personale della forestale in quello che dovrebbe essere un lavoro utile anche al corpo provinciale e nello svolgere il quale le competenze e le conoscenze dei suoi uomini sarebbero evidentemente un valore aggiunto.
«Il Servizio foreste e fauna collaborerà con il Muse, che coordinerà i lavori», ha precisato ancora Tonina, anche se il problema pare si declini e manifesti anche da un punto di vista economico. Tra i tredici soggetti che in Italia compongono il team di progetto vi è unicamente - per il Trentino - il Muse e non la Provincia. Questo significa che solo il Muse può accedere a parte dei fondi europei, ma con un vincolo legato ad attività di comunicazione, divulgazione e formazione.
Tradotto in soldoni, il rischio - a pochi giorni dal via della campagna di monitoraggio che scatterà in Trentino il 10 ottobre - è che debba essere il Muse a impegnare risorse anche per l'attività di monitoraggio, analisi, campionamento e così via portata avanti dai volontari.
Tanto dalla Provincia che dal Muse assicurano come questo possa essere un problema risolvibile dopo che l'attività di monitoraggio verrà messa a fuoco (tradotto: pesata nel suo peso economico, comunque non consistente), ma resta sullo sfondo la questione di come questo approccio possa essere accolto e valutato da Ispra e Ministero, in un momento nel quale i rapporti con la Provincia non sono certo idilliaci.