Come curare i ragazzi "bulli": l'asinoterapia funziona, l'esperienza di Riva del Garda

di Davide Pivetti

RIVA DEL GARDA - Un animale che nell'immaginario collettivo è così tranquillo, pacifico e docile - anche se qualche allevatore avrebbe qualcosa da aggiungere - che viene quasi naturale opporlo al concetto stesso di bullismo. Gli asini sono bestie stupende, capaci di trasmettere sensazioni importanti anche più giovani che li avvicinano, a volte li cavalcano e così scoprono il mondo dei quadrupedi.

Non è un caso che in alcuni casi siano diventati anche "strumento" terapeutico.L'associazione di promozione sociale «Le vie degli asini» di Riva ha aderito all'iniziativa «Coltiviamo i vostri progetti» del «Gruppo Poli», la catena di supermercati trentina: donando i punti della spesa fatta nei negozi «Poli», «Regina» e «Orvea» al progetto n. 16 si contribuisce ad attivare un percorso di aiuto ai ragazzi in difficoltà a causa del bullismo. E nella settimana dal 22 al 28 febbraio i punti valgono doppio.

L'associazione si occupa di interventi assistiti con gli animali (IAA) secondo le linee guida nazionali, ma anche di formazione, di interventi pedagogici e attività educative e didattiche, di inclusione scolastica, così come di prevenzione del disagio, socializzazione, team building e passeggiata con gli asini.«Partecipare all'iniziativa "Coltiviamo i vostri progetti" vuol dire contribuire a dare una risposta innovativa a una piaga presente anche sul nostro territorio - spiega l'associazione - depotenziando il bullismo. Recuperare l'equilibrio nella dinamica di relazione permette di sanare la percezione di bassa autostima e di aver subito ingiustizie, promuovendo l'aumento nella fiducia nelle relazioni. Questo vale per il bullo come per la sua vittima. Perché gli esperti psicologi lavoreranno anche per aiutare il bullo, che attraverso comportamenti aggressivi attiva uno scudo e sposta l'attenzione sull'altro per nascondere le proprie fragilità. Gli asini per loro natura sono in grado di disinnescare l'aggressività: la loro reazione alla paura è l'immobilità e consentono di attivare altre strategie per entrare in relazione. D'altra parte ciò permette di entrare in empatia con chi subisce e non riesce a reagire.

"Coltiviamo i vostri progetti" ci permette di mettere a disposizione uno strumento a una generazione di ragazzi "digitali" che conoscono poco la terra e le loro creature e che purtroppo a causa della pandemia sono stati sempre più in casa e rinchiusi sui social, distanziandosi dalle relazioni reali, dal contatto vero. Inoltre ci consente di far conoscere l'associazione e la sua mission sul territorio a chi ancora non ha avuto modo di visitarci o entrare in contatto con noi».L'associazione cerca anche nuovi volontari; per questo ha attivato un corso (informazioni: leviedegliasini@gmail.com; 338 9902531; www.facebook.com/leviedegliasini). 

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