Pejo, si costruisce il nuovo rifugio alla Mite, e il primo cliente è… uno stambecco
Gli operai lo trovano tutte le mattine, spesso nella grande rimessa sotterranea che servirà da ricovero ai battipista: «Ce n’è un bel branco nella zona soprastante»
IL VIDEO Buongiorno, si può entrare?
PEJO. Sono giornate di lavoro intenso per gli operai che all’arrivo della funivia Pejo 3000, in Val della Mite, stanno costruendo il nuovo rifugio-ristorante. E anche se il rifugio è ancora in costruzione, c’è già un primo cliente.
E’ un bell’esemplare maschio di stambecco, con un bel palco di corna, che tutti i giorni fa visita al cantiere.
Il video, che ci ha mandato Elio Caserotti, mostra l’animale del tutto confidente con la presenza del cantiere. «Viene tutti i giorni – ci confermano da Pejo – è il maschio di un branco presente nella zona sopra il rifugio. Più di una volta ce lo ritroviamo nei garage dei battipista sotto la costruzione».
Il nuovo rifugio sarà aperto nel prossimo inverno, all’arrivo della nuova funivia da 100 posti Pejo 3000.
C’è voluto qualche anno di iter burocratico ma ora il nuovo rifugio per alpinisti della funivia dovrebbe già essere funzionante per dicembre; innanzitutto come struttura di servizio per i mezzi battipista e l’attrezzatura necessaria pronta per essere utilizzata alle prime nevicate.
L’intervento, progettato dall’architetto Mario Agostini, viene a costituire il consolidamento del polo della stazione di monte della funivia con l’insediamento di funzioni di servizio ed è finalizzato al completamento del sistema formato dalla funivia, la pista lungo la valle della Mite e la rete di rifugi esistenti; lo Scoiattolo e Doss dei Gembri per la doppia stagione, il rifugio Mantova al Vioz per la sola stagione estiva.
Nella nuova struttura, opera ritenuta essenziale per il completamento del sistema sciistico, sono previsti servizi igienici, un locale per il soccorso e una rimess. Per gli sciatori e gli escursionisti è previsto un servizio di bar ristoro con una sessantina di posti a sedere.
All’interno è prevista anche una sala «storico/alpinistica» predisposta sul sito del vecchio rifugio Mantova. In effetti i resti dell’ex rifugio inaugurato nel 1908 e distrutto durante la guerra da un incendio fatto scoppiare involontariamente dai soldati che erano di presidio, sono esigui e la valenza storica è assai modesta. Ma l’Amministrazione comunale, proprietaria della nuova struttura ha intenzione di valorizzare almeno in parte quello che è stato uno dei primi rifugi della Sat.
I lavori di realizzazione del nuovo rifugio sono realizzati dall’impresa K-Cob srl di Cogolo che grazie alle belle giornate è già riuscita a realizzare gran parte della struttura.