Convivenza fra esseri umani e orsi: campagna informativa del Parco con la Lav
Obiettivo informare correttamente residenti e turisti sui comportamenti da adottare per evitare di creare involontariamente situazioni di rischio: sono spesso le azioni dell’uomo a determinare le reazioni degli orsi
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TRENTO. Il Parco naturale Adamello-Brenta e la Lega anti vivisezione (Lav) collaborano per un progetto di educazione ambientale che si propone la convivenza pacifica fra uomo e orso.
L'iniziativa intende mettere in campo nuovi strumenti di comunicazione, rivolti sia alla popolazione residente, sia a turisti e visitatori, per informare correttamente sui comportamenti da adottare negli ambienti naturali popolati dai plantigradi, per evitare di creare involontariamente situazioni di rischio.
"Siamo convinti che non ci sia alternativa alla convivenza pacifica con gli orsi, e il nostro progetto con il parco Adamello-Brenta vuole dare un impulso concreto in questa direzione", dichiara Gianluca Felicetti, presidente della Lav. I volontari della Lav accoglieranno i visitatori presso i parcheggi di attestamento del parco.
Ai visitatori sarà fornito del materiale informativo accompagnato da alcuni sacchetti in materiale biodegradabile, per ricordare l'importanza di non disperdere i rifiuti nell'ambiente.
Il progetto prevede anche la consegna alle strutture di ristorazione nell'area del parco, di tovagliette in carta, dotate di un "Qr-code", che riporta a una pagina web informativa, vogliono ricordare ai clienti degli esercizi di ristorazione che sono spesso le azioni dell’uomo a determinare le reazioni degli orsi, ribadendo la necessità di adottare comportamenti responsabili nei territori selvatici.
I kit sono già in distribuzione in questi giorni presso i parcheggi del parco.
L'iniziativa proseguirà fino al termine della stagione estiva.
Alla base dell'iniziativa c'è la convinzione che i comportamenti di noi uomini e donne, spesso, hanno il potere di attirare gli orsi in una dimensione, quella appunto “umana”, che non appartiene loro, con tutte le complicazioni che ne derivano.
La consapevolezza che unisce i due soggetti promotori è che dopo il successo del progetto di reintroduzione degli orsi in Trentino – Life Ursus - redatto e realizzato dal Parco naturale Adamello Brenta assieme alla Provincia autonoma di Trento, e sotto l’egida dell’Unione europea, sia necessario investire con sempre maggiore convinzione sul piano della costruzione della convivenza tra i plantigradi e i cittadini.
"Ciò significa in primo luogo - si legge in una nota stampa - mettere in campo nuovi strumenti di comunicazione, rivolti sia alla popolazione residente che a turisti e visitatori, partendo dalla sfera della quotidianità, da gesti e situazioni che appartengono alla vita di ogni giorno.
Il progetto avviato in collaborazione dal Parco e dalla Lav, è centrato dunque sulla prevenzione.
L’obiettivo è informare correttamente cittadini e turisti su quali siano i comportamenti da adottare al fine di evitare di creare anche involontariamente situazioni che portino ad un’interazione fra gli orsi e le persone".
I volontari della Lav diventeranno dei “Bear ambassador”, degli “ambasciatori degli orsi”, che accoglieranno i visitatori presso i parcheggi di attestamento allestiti dal Parco, spiegando loro quali siano i comportamenti da adottare in un territorio abitato dagli orsi, con particolare riferimento alla gestione dei rifiuti, che costituiscono una potentissima fonte di attrazione per gli orsi (e per qualsiasi animale), come dimostrato nei casi di alcuni orsi sorpresi a rovistare nei cassonetti privi di qualsiasi protezione anti-orso.
“Abbiamo accolto questa sfida con spirito propositivo – sottolinea il presidente del Parco, Walter Ferrazza – nella convinzione che una realtà come il Parco, presente in maniera così forte e capillare sul territorio del Trentino occidentale, possa dare un contributo reale alla convivenza uomo-orso.”
Alla conferenza stampa di presentazione ha partecipato anche Andrea Mustoni, responsabile dell’Area ricerca scientifica ed educazione ambientale del Parco, che ha brevemente illustrato l’evoluzione del progetto di ripopolamento del territorio dell’Adamello Brenta a partire dal rilascio del primo esemplare di orso, nel 1999, fra successi, problemi e nuove sfide.
Comune, in definitiva, la consapevolezza che attraverso la diffusione di chiare e semplici informazioni si possa contribuire ad educare gli “umani” al rispetto del territorio e degli orsi che lo abitano, per consentirci di godere delle meraviglie della natura evitando di alterarne gli equilibri e in piena sicurezza per tutti.