Incidenti sulle piste da sci e impatto sul sistema ospedaliero: appello alla prudenza
La stagione sulla neve è partita alla grande in Trentino, ma nei primi giorni si sono registrati già parecchi infortuni con molto lavoro per i soccorritori, proprio mentre la sanità deve affrontare un aumento dei ricoveri per covid
LA PARTENZA Si torna a sciare in molte piste del Trentino, ecco le regole
LE NORME Per chi va sulle piste da sci dal 1° gennaio obbligo di assicurazione
TRENTO. Fin dallo scorso qeek-end si registrano quotidianamente parecchi incidenti sulle piste da sci del Trentino, dove si sono riversati anche molti turisti, favoriti dal "ponte" dell'Immacolata.
Ieri gli interventi sulle piste, fortunatamente nessuno per incidenti gravi, sono stati una decina, oggi al momento, poco prima delle 11, se ne registra uno, a Folgarida-Marilleva.
Gli infortuni più gravi si sono registrati sabato in due incidenti nella zona del Tonale, sulle piste del ghiacciaio Presena: in entrambi i casi le persone ferite sono state ricoverate in codice rosso.
Nella stragrande maggioranza dei casi, invece, si è fortunatamente trattato di interventi in codice giallo e verde, che tuttavia in vari casi implicano il ricorso alle cure ospedaliere.
Nelle settimane scorse anche dal mondo sanitario trentino erano arrivati appelli alla prudenza in pista: non solo si rischiano infortuni, ma anche un ulteriore sovraccarico del sistema ospedaliero, che ora deve fare i conti con un nuovo aumento dei ricoveri per covid.
Dal primo gennaio 2022, fra l'altro, nuove norme potrebbero favorire un minore impatto degli incidenti sulle piste: scatterà infatti, fra l'altro, un regime più severo contro l'assunzione di bevande alcoliche.
Inoltre, è previsto l'obbligo di assicurazione responsabilità civile per chi scia.
La situazione è preoccupante anche in Alto Adige e oltre frontiera, in Austria.
"Sciate pure, ma con prudenza perché già ora siamo in affanno", dice il traumatologo della clinica universitaria di Innsbruck, Rohit Arora.
Il Tirolo, come il resto dell'Austria, è in lockdown (con gli impianti di risalita aperti per i residenti) e gli ospedali sono sotto pressione a causa della pandemia.
"Normalmente - spiega Arora alla Tiroler Tageszeitung - abbiamo otto sale operatorie a regime e altre due di day hospital".
Attualmente tre sale sono però chiuse perché il personale è stato spostato in altri reparti.
"Già adesso devono essere spostati interventi programmati", prosegue il medico.
Arora fa presente che la colpa di quasi tutti gli incidenti sugli sci è dello sciatore, soprattutto nel fuori pista con gravi traumi cerebrali e alla colonna vertebrale. "Spesso - prosegue - lo sciatore vuole sfruttare fino all'ultimo il giornaliero", non tenendo conto della propria preparazione fisica.