Lupi, Fugatti: interverremo se si ripeteranno episodi allarmanti. Rech: non servono abbattimenti, ma azioni per favorire la convivenza
Nel comitato sulla sicurezza svoltosi in seguito alla predazione di un cane davanti agli occhi del proprietario a Folgaria, il presidente della Provincia ha ribadito l'intenzione dell'ente di procedere anche con eventuali uccisioni di esemplari "il cui comportamento si configuri come un problema di sicurezza pubblica". Ma il sindaco della zona interessata chiede piuttosto interventi per informare e contribuire alla prevenzione. I cani per esempio, dovranno essere sempre al guinzaglio per non finire per caso fra un branco che li vedrebbe come una preda
L'ESPERTO «Non sono pericolosi per l’uomo, l’abbattimento non è la soluzione: serve programmazione»
TRENTO. Il Trentino è pronto ad accogliere il progetto di sperimentazione relativo alla gestione del lupo, "il cui comportamento in alcuni casi si configura come un problema di sicurezza pubblica".
Lo ha detto questa mattina il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, intervenuto al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal commissario del governo, Gianfranco Bernabei, cui hanno partecipato anche il sindaco di Folgaria, Michael Rech, il dirigente generale del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna, Raffaele De Col, i vertici delle forze di polizia territoriali, i rappresentanti del corpo forestale del Trentino e dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).
“Da tempo la Provincia è all'opera per individuare le soluzioni migliori per la gestione dei grandi carnivori. Tanto che siamo arrivati anche ad un'apertura del ministro Roberto Cingolani per un progetto sperimentale dedicato al lupo", ha detto Fugatti.
La riunione è stata convocata in seguito all’episodio di sabato pomeriggio sugli Altipiani cimbri, dove un cane è stato predato da un branco di lupi, alla presenza del padrone che ha assistito alla scena a poche decine di metri di distanza. Secondo quanto è stato accertato, sul territorio provinciale sono presenti oltre 20 branchi di lupo: uno di questi si sposta tra la Vigolana, Folgaria e il Vicentino.
“Appare importante che i rappresentanti istituzionali locali intervenuti quest’oggi abbiano posto il tema della sicurezza pubblica: un approccio che consideriamo quantomai opportuno. Le riflessioni emerse serviranno a definire le azioni future che definiremo in collaborazione con Ispra per l’attuazione del piano d’azione per la gestione del lupo in Trentino.
Il corpo forestale proseguirà intanto il lavoro di monitoraggio, anche sulla base di tracce genetiche.
Sulla base di eventuali nuovi comportamenti problematici o pericolosi, saremo certamente chiamati a intervenire”, ha concluso Fugatti.
Ma a chiedere che si lavori a un pianno rafforzato per la convivenza serena con i lupi e non a ipotesi di abbattimenti, è stato il sindaco di Folgaria: "Non mi pare - ha detto Rech - la questione del lupo in Trentino possa essere trattata con una campagna di abbattimenti: nel 2022 deve esserci la capacità politica di prevedere dei percorsi di convivenza con la fauna selvatica, come avviene in America del Nord".
"Voglio precisare - ha aggiunto il sindaco - che la comunità di Folgaria non ha risposto in maniera scomposta all'uccisione del cane lasciato libero dal padrone, sabato scorso.
Tutt'altro, ha recepito quanto accaduto con apprensione e ha espresso solidarietà alla persona coinvolta, chiedendo risposte sulla gestione dei grandi carnivori.
L'identità delle popolazioni di montagna non comprende al momento la convivenza con lupo, che si considerava estinto da oltre cento anni.
Per la celerità con la quale la specie si è diffusa recentemente, abbiamo quindi rilevato la mancanza di un'adeguata comunicazione tra la popolazione e gli ospiti sulla convivenza e sulla gestione ambientale", ha aggiunto Rech, che ha chiesto di avviare un confronto continuo tra gli enti locali, l'amministrazione provinciale e le istituzioni nazionali sull'argomento.
A quanto riferito dal sindaco di Folgaria, il comportamento tenuto dal branco durante l'episodio di sabato scorso non è considerato anomalo dagli esperti intervenuti durante la riunione del comitato, in quanto i cani domestici sono visti dai lupi come delle prede.
In particolare, vari faunisti in questi giorni hanno fatto notare che in ambiente montano e lontano da centri abitati, i proprietari dei cani dovrebbero sempre tenere i loro animali al guinzaglio, una pressi che dovrebbe evitare o minimizzare ogni rischio.