«Riqualificazione dei borghi», la Provincia punta a 20 milioni del PNRR per la Val dei Mocheni, fra piste ciclabili, turismo, cultura e pastorizia
Oggi la presentazione del progetto che fa capo a Palù, ma si allargherà a tutti i Comuni: «Non possiamo dire di avere tutto delineato, ma il lavoro tecnico è stato fatto», ha detto Fugatti
TRENTO. Si chiama «Progetto riqualificazione dei borghi», ed è uno dei bandi contenuti nel PNRR nazionale: andrà a premiare con 20 milioni di euro ciascuno, 21 progetti nazionali (uno per regione o provincia autonoma) che abbiano i requisiti appunto per rilanciare piccole realtà comunali. E la Provincia Autonoma di Trento punta tutto sulla Val dei Mocheni.
Siccome il bando è pensato per un solo comune, nella domanda sarà indicato Palù del Fersina / Palai en Bersntol, ma gli interventi si allargheranno a tutta la valle: Fierozzo, Sant’Orsola e Frassilongo.
Il progetto è stato presentato oggi dal presidente Fugatti, insieme ai quattro sindaci della valle. «La domanda va fatta entro il 15 marzo – ha esordito – quindi non possiamo dire oggi di aver tutto delineato, ma un lavoro tecnico è stato fatto».
Se quindi non si sa ancora bene cosa ci sarà nella domanda da inviare a Roma, intanto ci sono delle linee guida. Il bando PNRR vuole innanzitutto agire sullo spopolamento e Palù ne è un esempio: aveva 323 abitanti nel 1971, oggi sono ridotti a 169 censiti.
Come agire? Secondo la Provincia con molteplici azioni nel campo della «mobilità dolce» (una pista ciclabile di valle), della digitalizzazione (più fibra per tutti), della cultura (più risorse all’Istituto Culturale, con un «polo delle minoranze» da far sorgere, ma anche per i musei delle miniere), del turismo (soldi per risanare i masi a scopo di affitto, e gli hotel esistenti, ma anche i rifugi), della montagna (risorse per il Lagorai) e del l’agricoltura (con particolare riferimento alla pastorizia ovo-caprina).
Per dirla con il dirigente Giovanni Gardelli, che sta curando la domanda, la «accoglibilità» della domanda risiede nella sua particolarità: la domanda viene da un «borgo diffuso» di matrice germanica, con una lingua ed una cultura unica. «Non opere pubbliche» annuncia Gardelli, ma «la trasformazione di una valle con occasioni di crescita ed occupazione».