Scialpinista morto su Mont Colmet, indagati tre accompagnatori del Cai
Il caso riapre la questione dell'accompagnamento in alta quota, che è riservato alle guide alpine ma per le gite del Cai (in Trentino Sat), è possibile da parte di un "esperto accompagnatore"
AOSTA. Sale a due il bilancio dei morti sulle Alpi nord-occidentali, tra Piemonte e Valle d'Aosta, in una manciata di ore, nella giornata di domenica 13 febbraio.
Ieri le montagne hanno restituito un altro corpo, quello di un uomo di 68 anni di Ivrea, dopo che domenica aveva perso la vita uno scialpinista sul Mont Colmet (3.023 metri), tra Morgex e La Thuile (Aosta): sul caso la procura di Aosta vuole vederci chiaro e ha indagato per omicidio colposo tre accompagnatori Cai.
Lo scialpinista morto, Mauro Fornaresio, 68enne di Trofarello (Torino), era in un gruppo di una ventina di persone. Un'uscita organizzata dal Gruppo Sci Alpinismo del Cai Uget Torino, di cui era socio.
I tre accompagnatori del gruppo, indagati a titolo di garanzia, sono stati sentiti insieme ad alcuni testimoni.
La causa della morte è chiara e il pm Giovanni Roteglia ha deciso che non disporrà l'autopsia. Fornaresio era in salita, a 200 metri dalla vetta, quando è caduto ed è scivolato per una ventina di metri, battendo la fronte contro una pietra. Nonostante indossasse il casco è morto sul colpo.
L'imputazione degli accompagnatori apre una capitolo mai risolto della legislatura italiana: l'accompagnamento in alta quota infatti è riservato alle guide alpine.
Ma per le gite del Cai (in Trentino della Sat), è possibile l'accompagnamento da parte di un "esperto accompagnatore" . Ma in caso di incidenti, il magistrato cercherà comunque un "responsabile" e spesso questi incidenti sfociano in cause di risarcimento danni.