Tutti vogliono gestire un rifugio: boom di domande alla Sat per Bindesi e San Pietro
Per la struttura della Marzola, 24 domande di assegnazione, per quella sopra il lago di Garda ben 30 candidati: ora la Commissione al lavoro per designare i nuovi gestori
TRENTO. Va detto che sono due rifugi «facili», con un ampio bacino di clientela e ben serviti di gas, luce e accesso. Ma è un vero boom di domande quello che ha interessato il duplice bando della Sat.
Si sono infatti chiusi i termini di presentazione per la richiesta di gestione dei rifugi Sat San Pietro – Monte Calino e Bindesi “P. Prati”.
Tra i requisiti richiesti vi erano inderogabilmente il possesso di conoscenza del territorio, delle vie di accesso al rifugio e ai rifugi limitrofi nonché la capacità di apprestare, eventuali, necessarie azioni di primo soccorso, requisiti per altro richiesti dalle norme Provinciali. Ora un’apposita Commissione istituita da SAT vaglierà gli allegati e i documenti prodotti e sceglierà i candidati ritenuti idonei a condurre queste importanti strutture della SAT.
Per il Rifugio escursionistico Bindesi “Pino Prati” sono arrivate 24 richieste. La struttura ricettiva, posta poco sopra l’abitato di Villazzano, nel Comune di Trento a 611 m. è conosciuta da molti perché prossima alle formazioni rocciose che hanno tenuto a battesimo tanti alpinisti Trentini. I lavori di costruzione furono avviati nel 1956 da Gruppo SAT Grotta di Villazzano, successivamente divenuto Sezione SAT Bindesi-Villazzano, si conclusero nel 1962.Il rifugio, dedicato a Pino Prati, alpinista Trentino, è stato ampliato nel 1981, altri lavori di adeguamento/ammodernamento sono stati realizzati nel 1991 e nel 2014. È disposto su due livelli, al piano seminterrato si trovano due depositi, al piano terra: cucina, dispensa, ripostiglio, servizio e sala da pranzo di circa 60 mq. Esternamente una bella terrazza con panorama sulla città. L’accesso fino al rifugio è consentito anche con automezzi. A differenza di molti altri rifugi, questo è collegato alla rete elettrica, alla fognatura e all’acquedotto. Per il gas, esternamente è interrato uno specifico serbatoio di stoccaggio che dovrà essere ricaricato da ditta autorizzata.
Per il Rifugio escursionistico Monte Calino “San Pietro” sono arrivate 30 richieste. Sul Monte Calino, a 974 m., presso una antica chiesetta del 1683, ma pare risalga addirittura al medioevo, sorge il rifugio San Pietro, nel Comune Amministrativo di Tenno. Accanto alla chiesa sorgeva l’antico romitorio, dimora di un eremita, che fu acquistato dalla Sezione SAT di Riva del Garda nel 1930; ampliato e trasformato in rifugio venne inaugurato nel 1931. Tra il 1995 ed il 1996 è stato sottoposto ad una serie di lavori di ristrutturazione.
Questo edificio, che si raggiunge facilmente da Ville del Monte oppure da Calvola, frazione superiore di Ville, ubicato in una posizione felicissima e molto panoramica. Struttura in muratura con tetto in legno, disposta su 4 livelli: piano interrato costituito da un volume accessorio con magazzino e servizi igienici; piano terra con cucina, ripostiglio, 2 sale da pranzo di 45 e 12 mq.; primo piano con 5 stanze, ripostigli e 2 servizi igienici; sottotetto adibito a stanza con servizio igienico. Poco a monte del rifugio è presente un’altra costruzione in muratura denominata “Baita Floriani” disposta su due livelli con zona cucina/pranzo, stanza, servizio e soppalco.
Esternamente il rifugio dispone di ampia zona a verde. A differenza di molti altri rifugi, questo è collegato alla rete elettrica e all’acquedotto. Per il gas, esternamente è interrato uno specifico serbatoio di stoccaggio che dovrà essere ricaricato da ditta autorizzata. Il trattamento delle acque di scarico è costituito da pozzetto disoleatore e fossa imhoff, che dovranno essere regolarmente svuotate. Generalmente, il gestore può accedere con automezzo fino al rifugio, gli ospiti invece devono parcheggiare a circa 500 m, in quanto per l’ultimo tratto di strada vige un divieto di transito.
La Commissione della Sat è ora al lavoro per vagliare le candidature. Per l’assegnazione, valgono i criteri del bando, fra i quali la conoscenza del territorio, l’esperienza pregressa e le capacità alpinistiche e di primo soccorso.