Base jumping, due vittime in 24 ore: a Dro ha perso la vita un giovane inglese, in Friuli un australiano
Il ragazzo morto questa mattina, 3 giugno, in valle del Sarca, dopo essersi lanciato dal monte Brento, si chiamava Dylan Roberts, aveva 33 anni e viveva in un paesino a nord di Manchester
LA TRAGEDIA Giovane base jumper inglese muore a Dro
TRENTO. Si chiamava Dylan Roberts, aveva 33 anni e viveva in un paesino a nord i Manchester, in Inghilterra, il base jumper che ha perso la vita questa mattina sul monte Brento nel comune di Dro.
Il giovane si era lanciato dall'exit “Happy Birthday”, un punto molto noto fra i jumper: ad accorgersi dell'incidente sono stati i quattro compagni di uscita, che una volta atterrati non lo hanno visto nel punto concordato, il campo sportivo di Oltra.
Hanno quindi lanciato l'allarme, erano passate da pochi minuti le 7.
Poco dopo sono scattati i soccorsi.
L'uomo è precipitato per oltre 200 metri, schiantandosi sulle rocce ai piedi della parete, in località Coste di Dro.
Dylan Roberts è stato recuperato, purtroppo ormai senza vita, dagli operatori della stazione di Riva del Garda del Soccorso alpino e dal medico soccorritore di Trentino Emergenza, calati con il verricello dall'elicottero del nucleo vigili del fuoco di Trento.
Sempre oggi, 3 giugno, in mattinata, è stato ritrovato privo di vita anche un altro appassionato di questo sport estremo, un australiano, che si era lanciato ieri dal Monte Cimone, in Friuli, e che risultava disperso.
Il Monte Brento è una delle mete preferite dei base jumper in Trentino e purtroppo anche luogo di innumerevoli incidenti.
Dalle prime ricostruzioni, il giovane inglese, durante il lancio con la tuta alare, non è riuscito ad aprire il paracadute, forse a causa di un errore di traiettoria durante il volo.
In Friuli, sul Monte Cimone, è stato invece ritrovato privo di vita dal Soccorso alpino e dalla Guardia di finanza il base jumper australiano di 35 anni che risultava disperso dopo un lancio.
Ancora ieri, si era subito alzato in volo l'elicottero della Protezione civile Fvg che ha avvistato l'attrezzatura in un canale molto impervio tra il Monte Cimone e il Jôf di Goliz.
È stato attivato anche l'elisoccorso regionale ma nessuno dei velivoli è riuscito ad avvicinarsi e ad individuare un punto per calare gli equipaggi a causa di un repentino peggioramento delle condizioni meteorologiche. Per questo motivo le ricerche sono ripartite questa mattina alle prime luci dell'alba.
La salma è stata infine trovata in fondo a un canalone quasi inaccessibile, a 2.050 metri di quota, circa trecento metri più sotto della cima, dalla quale si è lanciato. È stata recuperata con una delicatissima manovra dell'elisoccorso Fvg che ha usato il gancio baricentrico per una lunghezza di oltre settanta metri.