Nuovo rifugio Coronelle, dopo le polemiche la Provincia di Bolzano va avanti con un progetto «condiviso»
L’assessore Bessone annuncia un nuovo «studio di fattibilità» dopo che un rendering della Latemar Carezza con una torre e sette piani aveva visto la sollevazione di ambientalisti, Cai e Avs
BOLZANO. Su richiesta dell'assessore all'Edilizia ed al Patrimonio, Massimo Bessone, la giunta provinciale di Bolzano ha autorizzato la Ripartizione Edilizia pubblica e servizio tecnico di effettuare uno studio di fattibilità atto alla riqualificazione del Rifugio Fronza alle Coronelle. Ma non è un passaggio da poco, dopo che un primo progetto di ricostruzione proposto dalla società Latemar Carezza – con la previsione di una «torre» a quattro piani oltre ai tre della struttura base – aveva ricevuto forti critiche dagli ambientalisti e pure dalle associazioni alpinistiche Cai e Avs.
Per palazzo Widmnann «Forte la volontà dell'assessore di lavorare nel rispetto della montagna, in comune accordo con CAI ed AVS».
«Il Fronza alle Coronelle è un rifugio storico, immerso nel meraviglioso ambiente naturale del Catinaccio, un luogo particolarmente sensibile. Per questo motivo coinvolgeremo nello studio di fattibilità tutte le parti interessate. Il rifugio necessita di interventi importanti di sistemazione e ristrutturazione, pertanto è nostra intenzione trovare una soluzione condivisa e sostenibile che tenga conto della collocazione del rifugio in maniera armoniosa nel rispetto dell'ambiente», dichiara l'assessore Bessone.
Nello studio di fattibilità si terrà conto della posizione sensibile del rifugio, rispettando le indicazioni dell'Unesco, nonché i vincoli ambientali, urbanistici, del paesaggio e delle belle arti, con l'obiettivo di trovare una soluzione edilizia condivisa e sostenibile.
Questo modo di operare è stato concordato con le associazioni alpinistiche CAI e AVS che collaborano ai lavori della Commissione paritetica per i rifugi provinciali. Lo studio di fattibilità sarà predisposto dalla Ripartizione Edilizia e servizio tecnico dell'assessorato di Bessone. «Sarà mia cura coinvolgere nello studio di fattibilità anche il Comune di Nova Levante, l'attuale gestore del Rifugio e i proprietari della funivia attigua» conclude Bessone.