Gli sci fuori dalla chiesa, le foto appese agli alberi, tanto dolore per il funerale di Sebastiano Battisti
A Besenello il tristissimo addio al ragazzo di 23 anni morto sull’Ortles: una comunità attonita, tantissimi giovani stretti attorno alla famiglia
BESENELLO. Gli sci da alpinismo degli amici appoggiati al muro della chiesa, gli alberi del sagrato ricoperti di fotografie in montagna, e tanti messaggi di dolore: l'ultimo saluto a Sebastiano, il giovane di 23 anni deceduto tragicamente sabato sull'Ortles, si è appena tenuto nella chiesa parrocchiale di Besenello.
E’ stata una toccante cerimonia, occasione per l'intera comunità lagarina, di stringersi attorno a Leo, Nives, Sonia ed Ettore per dire ciao al ragazzo. La famiglia ha espressamento chiesto di riservare un omaggio a favore della Fondazione «Senza Frontiere onlus» promossa da Fausto de Stefani.
Lo ricordano in tanti, anche i maestri Doriana e Pietro dell'istituto comprensivo Alta Vallagarina. «Quando perdi un ex alunno, 23enne, ti tornano alla mente tanti fatti, storie, ricordi belli e divertenti dei 5 anni durante i quali lo hai conosciuto. Durante i quali sei stato il suo insegnante alla scuola elementare. E col magone pensi e ripensi a come era, i suoi occhi di cerbiatto, a cosa gli piaceva, a quanto rideva e faceva sorridere. E ti aumenta il groppo alla gola se pensi all'agosto prima della terza, quando perse il suo papà mentre arrampicava su di una falesia. Stesso destino dice il giornale. Stessa passione diciamo noi, per quella montagna bellissima e maestosa, che ti chiama per farti ammirare l'orizzonte, anzi oltre, l'infinito.E ti metti a cercare le foto di quei 5 anni, ti ritrovi a parlare con i compagni di quella classe di allora che a stento riconosci, ragazzoni alti e belli, splendide ragazze ormai donne. Purtroppo ci si ritrova solo in questi momenti tristi o al massimo per strada, in paese, tutti di fretta. Organizziamo una rimpatriata Seba? A casa tua con Leo e Nives? O al Palaz, en maz de carte, do canzom e via? Stiamo insieme ancora? Non ti dimenticheremo mai e ti ritroveremo ancora e ancora, oltre l'infinito, lassù sulle tue montagne».
A rendere più tragica una disgrazia già devastante di suo è anche il ricordo del papà di Seba, Andrea Battisti, anche lui vittima della montagna a soli 43 anni. Il ragazzo, però, ha assimilato la passione per le vette, per le escursioni, per le arrampicate. Ed ha stretto un legame particolare con lo zio Adelio, già comandante dei vigili del fuoco volontari di Besenello. Proprio lo zio, infatti, custodisce le fotografie delle imprese sui monti del fratello, un prezioso archivio che condivideva spesso con il nipote, cresciuto da mamma Sonia e dal suo compagno ma in perenne contatto con quel parente diventato la memoria storica della famiglia.
foto Gianni CAVAGNA @ladige