L'Adamello si scioglie, fiumi impetuosi di acqua: il ghiacciaio perde una piscina olimpionica al minuto – IL VIDEO
Le impressionanti immagini riprese dall’elicottero del comandante Comensoli della Elimast di Temù: mai come quest’anno temperature altissime, lo zero termico in questi giorni è a 4 mila metri
ADAMELLO. Come tutti i ghiacciai delle Alpi, come la Marmolada, anche il ghiacciaio dell’Adamello soffre. Le temperature di questi giorni (zero termico previsto a 4 mila metri, massime in quota sopra i 10 gradi di giorno) stanno facendo sciogliere il ghiacciaio ad una velocità impressionante.
Non servono molti dati: basta guardare questo video. E’ stato ripreso dall’elicottero dal comandante Maffeo Comensoli, pilota della società Elimast SRL con base a Temù (in provincia di Brescia) sorvolando il ghiacciaio e i fiumi impetuosi che ne escono.
Sono preoccupate le guide alpine della zona: come spiegato da Magda Zani, responsabile delle prenotazioni e dell’organizzazione delle uscite, al momento lo scenario ambientale è quello che, nelle annate passate, si verificava a inizio settembre. Sostanzialmente, siamo un mese e mezzo in anticipo. Un dato per niente rassicurante e che anzi, pone nuovamente al centro del dibattito le temperature fin troppo estive di queste ultime settimane.
I ghiacciai del Trentino non sono ancora malati terminali, ma certo si possono definire in agonia. L'esempio più noto è forse quello della Fradusta sulle Pale di San Martino, dove la lingua di ghiaccio si è ridotta ai minimi termini e in seguito al suo scioglimento è nato un lago color smeraldo.
C'è il poi il Careser (gruppo Ortles-Cevedale), indicato dagli esperti come il ghiacciaio in maggior sofferenza. Ma basta guardare anche al Mandrone, in alta Val Genova sul gruppo dell'Adamello, per scoprire che nelle giornate più calde dallo scioglimento del ghiaccio si formano delle cascate con una portata di 25 metri cubi d'acqua al secondo. «Basterebbero per riempire una piscina olimpionica nel giro di un minuto e mezzo» calcolava alcuni anni fa il direttore di MeteoTrentino Alberto Trenti. «Nelle zone più basse i ghiacciai possono perdere in alcuni casi addirittura 6 metri, e nelle settimane più torride lo spessore diminuisce anche di 30-40 centimetri».
In un anno normale le perdite erano generalmente di circa un metro e mezzo; oggi il bilancio di massa non riulta mai risulta positivo.
Gli effetti più pesanti di sempre dell'innalzamento delle temperature furono registrati nel 2003, ma i ghiacciai si erano abbassati in maniera molto consistente anche nel 2007 e nel 2017. Niente in confronto a quello che sta succedendo oggi.