Bacino di innevamento alle Viote, primo ok alla domanda, ma «evitare i terreni delle Asuc». E l’acqua? Pompata su dal torrente Vela
Trento Funivie torna all’attacco e chiede dove poterlo fare: «assolutamente necessario per il sistema invernale» e d’estate «potrebbe diventare un laghetto balneabile con spiaggia»
TRENTO. Non sono emersi «elementi di incompatibilità tali da bocciare l’ide» di realizzare un nuovo bacino idrico per l’innevamento artificiale alle Viote, ma certo la strada che porta alla realizzazione del progetto appare piuttosto tortuosa. Nell’aprile scorso, con notevole ritardo a causa della pandemia, Trento Funivie aveva dato il via al procedimento di consultazione preliminare per l’individuazione di un’area idonea a realizzare il bacino.
Nell’occasione sono state presentate sette diverse ipotesi di ubicazione dell’invaso, tutte comunque all’interno della piana delle Viote, con un’occupazione di circa l’1% di territorio rispetto all’ampiezza complessiva di 260 ettari.
La nota conclusiva del procedimento non dà indicazioni su quale sia la variante migliore ma sottolinea alcuni elementi invitando Trento Funivie a tenerne conto nel momento in cui vorrà predisporre un progetto meglio definito e presentarlo per la procedura di valutazione di impatto ambientale vera e propria.
Tra gli elementi principali da valutare la relazione della dirigente dell’Agenzia per l’ambiente, Raffaella Caneppel, indica la disponibilità dei terreni e in particolare la presenza su diverse delle ipotesi presentate di particelle di proprietà delle Asuc, quindi gravate di uso civico. Pur non escludendo infatti la legge la possibilità di espropriare tali particelle, garantendo alle Asuc adeguata compensazione, Appa considera questo un «elemento di potenziale incompatibilità». E sicuramente Trento Funivie non avrebbe vita facile viste le dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’Asuc di Sopramonte in sede di Conferenza dei servizi, dichiarando l’assoluta contrarietà al progetto.
La raccomandazione di Appa non rappresenta un imperativo ma se l’avvertimento dovesse essere preso in considerazione il campo delle ipotesi progettuali si restringerebbe sostanzialmente a due, la 2A “Viote slittino”, spostata verso la Capanna Viote e la zona più centrale della Piana, e la 2E, più marginale.
Rimarrebbe esclusa la 2C “Viote fondo”, la stessa bocciata in occasione della variante al piano regolatore comunale del 2019 ma reindicata come la migliore da parte di Trento Funivie.
Altra raccomandazione di Appa riguarda la disponibilità idrica necessaria al riempimento e al mantenimento per la volumetria prevista, questione non da poco visto che il laghetto dovrà essere alimentato pompando acqua dal basso, dal torrente Vela da cui già oggi viene alimentato il bacino di Malga Mezavia.
Appa raccomanda infine che non ci sia nel luogo che verrà scelto la presenza di vestigia della Grande Guerra. Nella propria documentazione Trento Funivie specifica come il bacino sia da ritenere indispensabile per garantire il corretto innevamento di tutte le piste del sistema Bondone, compresa la Gran Pista sul versante verso Mezavia, mantenendole attrattive per il turismo invernale.
Gli elaborati presentati propongono però un bacino polifunzionale, che potrebbe avere una zona adibita a spiaggia ed essere balneabile in estate. Elemento che - lo chiede soprattutto il Comune - dovrà essere adeguatamente elaborato e approfondito in fase di studio di impatto ambientale.