Montagna / L’impresa

Impresa in quota: rinasce il bivacco. Falegnami ad Alta Quota e Alpini hanno sistemato il mitico “Buffa”

Trentini protagonisti a 2.700 metri. Il materiale è stato trasportato in elicottero, ma poi le difficoltà a spostarlo e montarlo sono state enormi, con i professionisti legati in parete per sistemare il tetto della struttura che si trova in una zona tanto affascinante quanto inaccessibile

BELLUNO. Poco più di un anno fa il crollo del tetto, sfondato dal peso della neve caduta durante l'inverno 2020/2021. Con il rischio che un prezioso simbolo e ricordo storico, oltre che importante luogo di riparo, diventato pericoloso e inagibile, potesse finire abbandonato e dimenticato per sempre.

Stiamo parlando del bivacco Buffa di Perrero, situato a quota 2.700 metri sul Monte Cristallo, nei pressi del Vecio del Forame, nel Bellunese.

Ma chi pensava che un posto così potesse essere scordato non aveva fatto i conti con la tempra e il coraggio di un gruppo di trentini e di un gruppo di Alpini.In particolare i Falegnami ad Alta Quota e gli Alpini in armi del 6° Reggimento con il loro comandante Italo Giacomo Spini.

Più che di un'operazione di edilizia, di restauro e di falegnameria, possiamo parlare di una vera e propria impresa alpinistica: i fratelli Paolo e Giovanni Curzel, aiutati dai temerari rocciatori Luca Spreafico e Fabio Bortolozzo Mussner e dal gruppo di penne nere hanno lavorato intensamente per cinque giorni, dormendo accampati in tenda a oltre 2.700 metri di quota, e riuscendo alla fine a completare la ristrutturazione e a ripristinare la funzionalità dello storico bivacco. Come detto l'impresa non è stata facile.

Falegnami ad Alta Quota e Alpini hanno sistemato il mitico "Buffa": trentini protagonisti a 2.700 metri

Più che di un'operazione di edilizia, di restauro e di falegnameria, possiamo parlare di una vera e propria impresa alpinistica

Il materiale è stato trasportato in elicottero, ma poi le difficoltà a spostarlo e montarlo sono state enormi, con i professionisti legati in parete per sistemare il tetto della struttura che, come si intuisce dalle immagini, si trova in una zona tanto affascinante quanto inaccessibile. Le inevitabili difficoltà sono state superate dal gruppo di trentini grazie alla loro preparazione e conoscenza della montagna, oltre ovviamente alle capacità tecniche.

Il bivacco, che era stato ristrutturato nel 1972 in occasione del centenario del Corpo degli Alpini dalle Truppe Alpine e dalla Sezione ANA Cadore, verrà inaugurato ufficialmente per la seconda volta il prossimo 17 settembre. Ma già ieri, 23 agosto, grazie al lavoro di trentini e penne nere, è tornato a disposizione sia dei turisti, per una tappa o per trovare riparo e appoggio in caso di intemperie, sia per gli stessi militari che vi si recano in fase di addestramento.

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