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Ecco come sarà il nuovo rifugio al lago di Erdemolo (progetto segreto e ben nascosto): la Provincia impone un aumento dei volumi più contenuto

Ci vuole un intervento del Difensore Civico – chiesto da Alessandro Ghezzer – per farsi dare le carte, dalla «deroga» del Comune di Palù al nuovo progetto mitigato: avrà 44 posti letto, con 849,138 metri cubi di volumi (rispetto al primo prospetto di 943,223), committente Mauro Toller

PALU’ DEL FERSINA. Dopo decenni di chiusura, il rifugio Lago di Erdemolo sarà ricostruito ed ampliato. La pioggia di milioni in arrivo in Val dei Mocheni – con l’inserimento nel Bando Borghi del Pnrr da parte della giunta provinciale – non ha mosso solo le appartenenze politiche, ma anche i progetti che erano da tempo nel cassetto.

Quello del rifugio (privato, della framiglia Toller) era uno di questi. Ed il progetto, approvato dal consiglio comunale di Palù/Palai, è rimasto però ben nascosto. Tanto che – per visionarlo – il gruppo “Giù le mani dal Lagorai” ha dovuto metterci tre mesi, e chiedere l’intervento del Difensore Civico che ha intimato di rendere pubblici gli atti. Perché il Comune, dopo 30 giorni dalla richiesta di accesso agli atti, non si è nemmeno degnato di rispondere.

Ora, grazie alla tenacia di attivisti che si battono per la difesa del Lagorai come Alessandro Ghezzer, abbiamo finalmente il progetto. Che prevede l’innalzamento di un piano, l’aumento dei volumi e dei posti letto, e molto altro.

Il progetto della famiglia Toller è affidato allo Studio Tecnico Geom. Renato Podetti, Geom. Simone Bollino e Arc. Ilaria Podetti di Commezzadura in Val di Sole.

Si tratta del «Progetto per la ristrutturazione con ampliamento in deroga dell’attività “Rifugio Lago Erdemolo” p.ed. 605 C.C. Palù del Fersina. -- Rifugio alpino ai sensi art. 6 LP 8/93 – richiedente Toller Mauro».

La relazione tecnica inizia: Il Rifugio è situato nell’area alpina della catena “Lagorai” in prossimità dell’omonimo Lago Erdemolo ed ai piedi della cima Pizzo Alto, si colloca ad una quota di 2035 m.s.l.m. ed è raggiungibile percorrendo il sentiero S.A.T. 325, circa 1h e 15min a piedi dal parcheggio a Palù del Fersina, sentiero che si collega al Rifugio Sette Selle. Presenta classifica, ai sensi della LP 8/93, quale Rifugio Alpino categoria 3.

Il comune di Palù del Fersina vede nell’attività escursionistica alpina estiva, così come invernale con la crescita dello sci alpinismo degli utlimi anni, quale fonte integrativa di reddito in una realtà che, per collocazione ed ambito, vede una prevalenza di migrazione giornaliera nelle vicine località di Pergine e Trento per lavoro. In tale contesto si inserisce a pieno titolo l’attività in questione la cui proprietà, costituita dalla famiglia Toller di Palù del Fersina, da anni svolge l’attività legata al rifugio».

Perché è stato a lungo trascurato? «Negli ultimi anni per motivi familiari legati anche al necessario cambio generazionale l’attività ha subito un rallentamento anche in termini di investimento per la riqualificazione che, dopo la prima soluzione autorizzata sia in sede di Commissione di Coordinamento della PAT – si veda delibera 2462 dd. 12.03.2018 -, sia in ambito Comunale, si è arenata per le analisi costi/benefici dell’intervento.In quest’ottica l’attuale proprietario, Sig. Mauro Toller, è propenso a sviluppare la struttura, pur sempre in un ambito di condivisione familiare, nell’intenzione di migliorare la qualità dell’offerta anche con investimenti privati che però, nella soluzione che andremo a descrivere, trovano un sensibile ridimensionamento. La proposta progettuale già oggetto di analisi in commissione, viene ora rivista a

seguito di confronto con la Commissione Cultura e Qualità Architettonica della PAT».

SITUAZIONE ATTUALE

«La prima costruzione in muratura risale agli anni 1929/30 ed in precedenza vi era una “baracca” uso pascolo, nel corso degli anni ha subito degli interventi di modifica ed ampliamento - in particolare la più siginificativa nel corso del 1982 riguardante la parte a nord/est -. La struttura attuale è costituita prevalentemente da murature in pietra, ad esclusione della parte in ampliamento realizzata con blocchi di cemento, solai e tetto in legno con parte dei solai, sempre riferito alla zona in ampliamento, realizzato in laterocemento.

Attualmente l’immobile presenta una pianta forma irregolare, tendente al rettangolare entro le misure principali di metri 10,90 x 9,10, per una superficie occupata di mq. 92,69 ed una volumetria complessiva di mc. 561,667 ed è costituito dai seguenti locali. PIANO TERRA | Locale sala con retrostante saletta, bar con cucina, disbrigo e due wc, ripida scala in legno per il primo piano. La saletta ristorante interna presenta altezza differente con gradino in entrata.

PRIMO PIANO | A questo piano vi si trovano le stanze escursionisti per numero 18 posti letto oltre a locale personale, ripostiglio e piccolo servizio/dccia. Va detto che i vari locali interni presentano altezze variabili frutto anche dei vari interventi nel corso degli anni.

INFRASTRUTTURE

Il rifugio è dotato di teleferica che da quota 1660 circa, nei pressi di strada carrabile, permette i rifornimenti anche quotidiani. Tale struttura presenta anch’essa una situazione di vetustà ed elementi strutturali ormai non più in sicurezza

tanto che si rende necessario un intervento di manutenzione straordinaria ed adeguamento – oggetto di separata domanda di autorizzazione -. Quanto alle reti tecnologiche il manufatto presenta allaccio alla rete telefonica, è dotato di

rifornimento idrico mediante derivazione e tubazioni di adduzione interrata, così come è dotato di sistema di grigliatura delle acque reflue»

Prima di procedere nella descrizione del progetto – afferma lo Studio – «sembra doveroso soffermarsi sul progetto presentato nel corso del mese di febbraio del 2018 alla Commissione di Coordinamento della PAT e dal quale era stato poi rilasciato il Permesso di Costruire come da nota Prot. N. 920 di data 04/04/2018.

Il progetto del Rifugio Lago Erdemolo, a seguito di diversi confronti con la Commissione, prevedeva una progettazione con forma allungata senza ampliamenti in direzione lago ad esclusione della sola bussola e dei vani imprescindibili nel piano completamente interrato, il contenimento dei volumi interrati, nonostante la difficoltà nel garantire tutte le funzioni

necessarie ed indispensabili quali: spazio per vasche deposito acqua, spazio generatore di corrente, locale caldaia e depositi a vario titolo.

La progettazione è sviluppata interamente nell’ambito di proprietà dei richiedenti ad esclusione del rivestimento a cappotto lato a monte e degli sporti di gronda del tetto, rivede in maniera netta il taglio della copertura con andamento a falda regolare, nel disegno di facciata che contiene lo sviluppo verticale del tutto prossimo al contesto

attuale. Tenendo conto della volontà di riqualificare la struttura, garantendo un equo ritorno economico dell’investimento a fronte dei nuovi posti di lavoro, la committenza aveva espressamente richiesto che la progettazione analizzasse in dettaglio alcuni elementi specifici. In sintesi, si comprende che gli stessi hanno riguardato l’ammodernamento della zona cucina e servizi pubblici, la riqualificazione della sala pranzo e bar al fine di giungere a spazi idonei e confortevoli, la riqualificazione delle stanze con nuovi servizi in linea con gli standard delle strutture alpinistiche di ultima generazione».

SITUAZIONE DI PROGETTO

«Sulla scorta delle riflessioni e richieste esposte dalla committenza la nuova progettazione, qui proposta a seguito di confronto e successivo parere espresso dal Comitato Provinciale per la Cultura Architettonica e il Paesaggio, prevede un assetto distributivo di facciata ed interno che discosta da quanto già autorizzato, con il ridimensionamento degli spazi in ampliamento al fine di ridurre la volumetria. Il comitato ha esaminato il progetto come da nota prot. n. 172362 in data 11/03/2021, esprimendo parere favorevole con alcune indicazioni interamente riprese nella progettazione allegata

(la superficie rivestita in legno estesa fino al limite superiore delle finestre di piano terra, dimensioni fori ridotte delle aperture sulla sala ristorante, entrata rifugio nella risega nel lato nord-est dell’edificio, le due serie di finestre a ‘nastro’ poste nei due sottotetto del fronte sud-est siano realizzate alternando ai fori delle superfici rivestite in legno con

andamento verticale).

In sede di valutazione del progetto, da parte della Commissione di Coordinamento, sono state esposte alcune riflessioni ed indicazioni che successivamente, sulla scorta di confronto con il Servizio Urbanistica ed in particolare con la Dirigente, hanno portato alla condivisione di una modifica nell’assetto della parteinterrata in modo di ridurre al minimo la parte in ampliamento in rapporto alla fascia lago. Come anticipato la progettazione è stata eseguita completamente all’interno della proprietà dei committenti ad eccetto del rivestimento a cappotto lato a monte e degli sporti di gronda del tetto. L’ampliamento già previsto ad est, nel progetto autorizzato così come nel successivo, è stato eliminato togliendo il collegamento verticale agli spazi interrati adibiti a deposito e centrale termica, mantenendo il solo collegamento a questi spazi all’esterno. L’ampliamento ad ovest è stato mantenuto, con modifica sostanziale nella tipologia architettonica, così come anteriormente ricomprendendo la bussola, nel rispetto della fascia lago, con la conseguente linearità frontale. Il collegamento verticale ai piani stanze viene riproposto nella posizione originale, sempre nell’ottica di ridurre i costi di investimento, e cioè al centro del rifugio, migliorando la larghezza ed il rapporto alzata/pedata al fine di regolarizzare e migliorare il flusso ai piani stanze.

Gli interventi si possono così riassumere.

PIANO INTERRATO Il piano è direttamente accessibile dall’esterno, come visto in precedenza, è stato ridisegnato in questa ultima ipotesi progettuale a seguito di confronto con il Servizio Urbanistica. Negli spazi interrati si prevede il ricavo di locali deposito sia ad uso alimentare, sia non alimentare, la centrale termica e locale generatore oltre a vano

per le cisterne quali deposito e stoccaggio dell’acqua. La struttura sarà interamente con murature in cemento armato, pilastri e solaio del tipo soletta piena in cemento armato.

PIANO TERRA | A questo piano troviamo l’intervento principale riguardante la riqualificazione del locale bar-sala da pranzo al quale si accede tramite atrio, la cucina con servizi per il personale, servizi igienici pubblici, asciugatoio oltre a locali tecnici ed il locale bivacco; completa il piano la scala di servizio principale per i paini stanze. Per un corretto e funzionale utilizzo degli spazi si rappresenta, se pur in modo sintetico, la disposizione degli arredi.Il locale bar/ristorante sviluppa una superficie di mq. 49.20 (ridotti rispetto ai mq 53,50 precedenti); l’atrio di mq 5.00, cucina di mq. 16,50 oltre a disbrigo spogliatoio, asciugatoio e bagno. Tutti i locali sono forniti di idonee aperture verso l’esterno che permettono, oltre al naturale ricambio d’aria, la visuale particolarmente significativa nella parte a sud/est esposta sul lago.

Completa il piano terra il locale accessorio adibito a bivacco con una superficie netta di mq. 9.10 che, per collocazione e destinazione, è previsto nella nuova struttura con accesso a nord-ovest, posizione ottimale per la vicinanza ai sentieri escursionistici.

PRIMO PIANO | La parte di edificio è interamente adibita a stanze per gli escursionisti e locali privati per i gestori. Le stanze rispettano le caratteristiche dimensionali, ma non solo, fissate dal regolamento attuativo della Legge Provinciale sui rifugi - i singoli parametri sono indicati nell’apposita tavola progettuale -. Il piano risulta accessibile da scala interna posta nella parte a nord che, date le dimensioni ridotte ed i posti letto complessivi 30 + gestori, garantisce lo standard di sicurezza in caso di emergenza.

SECONDO PIANO | Come il primo piano troviamo tre stanze per gli escursionisti oltre a locale ripostiglio per funzioni tecnologiche ed impianti, il tutto per 14 posti letto. Complessivamente la struttura sarà adibita a numero 44 posti letto.

PROSPETTI

Nello studio delle facciate esterne si è tenuto conto dei fattori prevalenti derivanti dalla necessità di adeguare e riqualificare le funzioni interne garantendo gli standard normativi. A queste analisi, condotte sin dall’inizio, si è quindi aggiunto il confronto con la Commissione e quindi con il Servizio Urbanistica per giungere alla struttura volumetrica

proposta che si caratterizza per compattezza dei fronti, linearità geometrica delle forme. Rispetto a quanto autorizzato si è cercato di ridurre i materiali di finitura, legato anche in questo caso ad un contenimento dei costi, eliminando l’elemento significativo della lamiera presente a nord e lasciando questa tipologia di materiale solo per il manto di copertura e la scala di emergenza, mantenendo come materiali di finitura solo quelli ripresi dalla tradizione e fusi in un’architettura tipologicamente nuova e contemporanea.

Nelle strutture esterne, così come negli spazi interni, è stata mantenuta – per quanto possibile – la struttura originaria, con l’obiettivo di far vedere ciò che è antico utilizzando come finitura esterna l’intonaco grezzo lavorato a “taloscia” su cappotto uniforme e/o spazzolato. Con l’obiettivo di ottenere delle forme semplici e lineari, come si presenta attualmente il rifugio, è stato diviso il manufatto in due corpi volumetrici (a sud, fronte lago, e a nord, lato monte) caratterizzandoli da due differenti tipologie di copertura che interagiscono in maniera armoniosa. In questo modo si è cercato di trovare un compromesso tra tradizione costruttiva e tecniche più avanzate, tra passato ed estetica contemporanea, tra rispetto del contesto paesaggistico e creazione di un’architettura che sia un riferimento visivo per chi è alla ricerca di riposo.

Sul prospetto nord-est troviamo la scala di emergenza, elemento fondamentale al fine di rispettare la normativa antincendio per le vie di fuga, calcolate per i piani superiori in base ai posti letto. La struttura sarà realizzata in lamiera, materiale incombustibile (...) 

L’intervento complessivo, che sarà integrato da tutti gli elementi di finitura, renderà significativo nel suo genere il nuovo ambiente che, valorizzato inoltre dalla terrazza, permetterà un utilizzo ottimale per i clienti e una corretta gestione da parte dei proprietari. A ciò si aggiungano la qualità dell’involucro in termini di capacità termica, la possibilità di utilizzo anche nella stagione invernale con impianto di climatizzazione, la ricerca degli elementi di qualità energetici per il contenimento dei consumi – pannelli solari termici, pannelli fotovoltaici, recupero delle acque piovane -, tutto questo sarà riproposto nel progetto attuale.

In termini quantitativi la nuova volumetria interessa tutti i piani per un volume complessivo urbanistico di mc. 849,138 (rispetto a quanto precedentemente autorizzato di mc. 943,223) adibiti al miglioramento dell’attività rifugio sia per la parte ricettiva, sia per la parte bar-sala.

NORMATIVA URBANISTICA

Nella fase di confronto durante la progettazione nel corso del 2018, sono stati necessari alcuni approfondimenti di natura urbanistica coinvolgendo anche il comune di Palù del Fersina ed i referenti urbanistici presso il comune di Pergine, ciò in riferimento alle previsioni di intervento ed al contesto. Al termine del lungo confronto i vari Servizi coinvolti hanno concordato quanto segue:

• l'articolo 22, comma 2 delle norme del PUP ammette nelle aree di protezione dei laghi opere pubbliche o di interesse pubblico con esclusione di nuove strutture ricettive;

• l'articolo 93 delle norme del PRG rinvia ai limiti indicati nelle specifiche destinazioni di zona;

• l'ampliamento del rifugio esistente è regolato dall'articolo 54, comma 3 (zone agropastorali) che ammette ampliamenti del 30% del volume esistente; 

• l'ampliamento è ammesso nei limiti dell'ampliamento della ricettività di cui ai commi 2-3 dell'articolo 22 delle norme del PUP (450 mc o in alternativa il 10% del volume esistente) e alla condizione del non avvicinamento alle rive rispetto alla

preesistenza edilizia;

i rifugi sono opere di interesse pubblico "per il presidio della montagna, anche a garanzia del suo corretto utilizzo" ai sensi dell'articolo 2, comma 2 della lp 8/1993, per interventi sui rifugi alpini anche in area di protezione dei laghi, è ammessa la deroga urbanistica; 

• nel caso del rifugio al lago di Erdemolo, la deroga sarebbe di esclusiva competenza comunale, considerato che interviene sulla percentuale di ampliamento ammessa dal PRG

Si fa esplicito riferimento a quanto indicato ed alla tavola 8 allegata al progetto.

EDIFICIO A BASSO CONSUMO E BASSO IMPATTO AMBIENTALE

Nella progettazione si è studiato ogni particolare al fine del rispetto delle disposizioni per edifici a basso consumo e basso impatto ambientale. Nella fattispecie si rimanda alle tavole progettuali e ai particolari costruttivi evidenziando che la struttura prevede uso di prodotti naturali (legno) quali elementi portanti e del tipo lane minerali ignifughe per la parte di coibentazione e divisorie/contropareti interne al fine di migliorare le prestazioni anche con riferimento alle caratteristiche per la prevenzione incendi. A ciò si aggiungono gli impianti tecnologici con centrale termica a biomassa, solare termico e

fotovoltaico con accumulo, oltre al recupero dell’acqua piovana per uso vaschette wc. »Il tutto permetterà alla struttura il raggiungimento di una classe energetica elevata prossima alla A con bassi costi gestionali e limitato impatto ambientale.

ADDUZIONE ACQUA

La progettazione non prevede modifiche al sistema esistente di captazione ed adduzione – condotta - dell’acqua, concesso nel 1985 come da disegno allegato nella tavola 1/A. Ai fini di garantire idoneo approvvigionamento si prevede, come già in progetto originario, la realizzazione di vasche d’accumulo poste nel deposito situato a piano interrato e che, tramite sistema di pompaggio, garantiranno la fornitura durante l’esercizio del rifugio. Il progettista ed il committente/proprietario sono a conoscenza, per recente pratica di voltura della concessione a derivare in essere, della necessità di presentare istanza di variante nel titolo a derivare».

 

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