La leggenda di Re Laurino e la maestosità delle Torri del Vajolet nel nuovo trekking delle Donne di Montagna
Un giro di 14 chilometri e 800 metri di dislivello sulle Torri del Vajolet: un vero e proprio spettacolo per gli occhi
VAL DI FASSA. Le Torri del Vajolet sono sempre uno spettacolo per gli occhi e arrivarci non è mai banale! Questa settimana le Donne di Montagna ci portano in Val di Fassa al Rifugio Passo Santner passando appunto per le famose Torri del Vajolet con un trekking di 800 metri di dislivello per un totale di 14 km.
Si sale con la funivia da Vigo di Fassa e si arriva subito a 2.000 metri di quota a Ciampedie, un belvedere naturale. Si imbocca il sentiero 540, direzione Rifugio Gardeccia.
Qui siamo nel cuore del Catinaccio che deriva dalla parola ladina “ciadinàc”, che significa conca di montagna. Il nome tedesco “Rosengarten” invece significa "giardino di rose" e deriva dalla leggenda altoatesina di Re Laurino.
La saga ladina di Re Laurino fa parte della tradizione popolare delle Dolomiti e spiega il fenomeno dell'enrosadira, ovvero come mai al tramonto queste montagne si tingano di rosa.
La prima tappa delle Donne di Montagna è al Rifugio Gardeccia (1.949 metri), per poi proseguire su strada sterrata verso i Rifugi Preuss e Vajolet.
Il rifugio Preuss è stato costruito dalla guida alpina Tita Piaz, soprannominato “Diavolo delle Dolomiti” e da lui dedicato a Paul Preuss, anch’egli famoso scalatore del 1900 e precursore dell’arrampicata libera.
Le ragazze hanno poi imboccato il sentiero a sinistra, per escursionisti esperti, seguendo le indicazioni per il Rifugio Re Alberto I.
Si arriva quindi al cospetto delle Torri del Vajolet, un insieme di sette guglie montuose di dolomia che si ergono al centro del Gruppo del Catinaccio, nelle Dolomiti, conquistate a livello alpinistico sul finire dell’800.
Le torri più famose sono la Delago, la Stabeler e la Winkler e sono scalate ogni anno da migliaia di alpinisti.
Arrivati al Rifugio Re Alberto, di fronte alle Torri del Vajolet (2.621 m), ci si può fermare ad ammirare questo incredibile spettacolo della natura.
Il Rifugio Re Alberto I fu ristrutturato nel 1933 dalla guida alpina fassana, Tita Piaz, in omaggio al celebre re belga che compiva le sue scalate dolomitiche al fianco del “Diavolo delle Dolomiti”.
Ancora una ventina di minuti e si arriva finalmente al Rifugio Passo Santner (2.734 metri), di recente ristrutturazione e poi all’omonimo passo.
Da qui parte la famosa ferrata Santner, un classico e bellissimo itinerario di media difficoltà, protetto con cordini e una scaletta, che porta al Rifugio Fronza alle Coronelle. Il tempo per una breve pausa e si può tornare dallo stesso percorso di salita, riprendendo la funivia fino a Vigo di Fassa.