Zecche, vipere, colpo di calore: la Sat spiega le insidie delle cime
Antonio Prestini medico del soccorso alpino ha ricordato i dati degli interventi di soccorso in Trentino, in aumento dopo il calo della pandemia. Nel 2022 su 1.392 interventi, la maggior parte: 750 sono stati ad escursioni
PRIMIERO Morsa da una vipera, ricoverata
FOTO I nostri "angeli" del Soccorso alpino in azione
SOCCORSO ALPINO Tutti i dati del 2022
TRENTO. Nell'ambito del progetto prudenza in montagna si è svolto alla Sat un incontro a cura della commissione medica, presieduta dalla dottoressa Antonella Bergamo che ha dato vita al "Punto salute", nel quale si sono affrontati alcuni aspetti medici legati all'andare in montagna. Fondamentale è avere la consapevolezza dei propri limiti fisici e tecnici facendo escursioni adatte alle proprie capacità.
Antonio Prestini medico del soccorso alpino ha ricordato i dati degli interventi di soccorso in Trentino, in aumento dopo il calo della pandemia. Nel 2022 su 1.392 interventi, la maggior parte: 750 sono stati ad escursioni. In preoccupante crescita, ben 220 quelli ai ciclisti in mountain bike. «Tanti - ha detto Prestini - si avvicinano alla montagna senza esperienza. Eventi meteo, pioggia, grandine, vento, fulmini, calo delle temperature repentino creano seri problemi, se non si ha nello zaino l'abbigliamento adeguato.
Ci sono poi animali e insetti pericolosi. In aumento le vipere, il cui morso inietta un veleno, potenzialmente mortale. Il colpito deve essere trattato in ambiente ospedaliero. Le zecche sono in aumento in tutto il Trentino e ci sono anche a 2.500 metri. Questi piccoli animali vanno ricercati osservando la pelle dopo l'escursione e se presenti tolti. Le zecche possono portare due malattie: una batterica di Lyme e la più grave encefalite».
Per godersi bene le giornate assolate in montagna è bene ricordare che la nostra pelle va protetta. «Il sole può avere effetti dannosi sulla nostra pelle - ha detto la dermatologa Bergamo - e quando si va in montagna i raggi ultra violetti aumentano del 10% ogni 1.000. Consigliabile usare, per il viso e le parti del corpo esposte, creme ad alta protezione. Altro problema le cui conseguenze possono essere molto gravi è il colpo di calore, che arriva con un segnale: si smette di sudare».
«Quando si cammina è importante il peso corporeo, - ha detto il dottor Michele Pizzinini specialista in scienza dell'alimentazione - il dispendio energetico dipende dal nostro peso».
Ma cosa mangiare e cosa bere quando si va in montagna? «Per una camminata di un'ora non ci sono problemi e fino alle 3 ore basta bere, se lo sforzo è più prolungato, escursioni di 5-6 ore o più si deve avere la giusta riserva per fa funzionare al meglio l'organismo, far lavorare bene i muscoli che sotto sforzo consumano zuccheri (glucosio). Nelle soste si può assumere frutta, un panino, le barrette con cereali e zuccheri. Quando si fanno camminate l'idratazione è importantissima, bisogna reintegrare i liquidi, con acqua o bevande isotoniche, con la giusta concentrazione di zucchero e di facile assorbimento. Importante è il regime alimentare di tutti i giorni non solo nell'escursione, avere sempre una dieta antiossidante ricca di frutta e verdura fresche aiuta».
Dei bambini in montagna ha parlato il dottor Donato Vinante, che ha detto: «Andare con i bambini in montagna è una ricchezza dal punto di vista educativo e per la salute. Imparano a giocare assieme a vedere piante animali. La montagna è una palestra di vita e di apprendimento. Dobbiamo ricordarci che i bambini hanno ritmi diversi, un bambino va a strappi non fa la camminata lunga, quindi bisogna programmare bene le gite con loro, più brevi e con soste frequenti e ristori. L'abbigliamento deve essere congruo e la pelle va protetta».
Paolo Acler, medico vice presidente della commissione Sat ha parlato dei fattori di rischio, degli incidenti sanitari, che riguardano soprattutto le persone anziane. La montagna non è però preclusa a persone con patologie, è importante che si sappiano gestire.