Messner e Viesturs: "Non vogliamo nessun record degli ottomila"
Storico incontro dei due celebri alpinisti, prima a Castel Firmiano, sopra Bolzano, poi in serata a Trento, nell'ambito del Festival dello sport. Dopo le polemiche, poi rientrate, sul primato della prima scalata dei 14 ottomila, un confronto sul rapporto tra uomo e montagna
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BOLZANO. Storico incontro dei due re degli ottomila a Castel Firmiano, sopra Bolzano. Poco prima del dibattito pubblico in serata a Trento, nell'ambito del Festival dello Sport, Reinhold Messner ha ospitato Ed Viesturs nel suo museo della montagna. Dopo le polemiche, poi rientrate, sul primato della prima scalata dei 14 ottomila il viceré Ed è stato accolto alla corte di re Reinhold, verrebbe a dire. A Castel Firmiano l'altoatesino racconta il rapporto tra uomo e montagna e proprio in questo rapporto c'è la risposta dei due alpinisti in rifermento alla recente polemica.
"La gente segue le nostre imprese e redige delle liste con i nostri nomi, ma questa non è la ragione perché scaliamo. Non vogliamo essere su una lista", rimarca Viesturs. Il 64enne appartiene a una generazione di alpinisti 'di mezzo', tra i pionieri come Reinhold e quella dei record di velocità. Il suo viso abbronzato e radioso ricorda un po' a quello del nostro Walter Bonatti.
"E anche se la lista cambia, a noi non interessa", ribadisce, per poi mettere in chiaro una volta in più: "Ho sempre pensato e lo penso ancora che Reinhold sia stato il primo e questo nessuno glielo potrà mai togliere. Non voglio essere il primo, perché lui è stato il primo". "Ero contro la decisione di Guinness di toglierlo e ora sono contento che Reinhold venga riconosciuto come primo, come dovrebbe essere", conclude Viesturs. "Forse è arrivato il momento di far capire alla gente cos'è l'alpinismo tradizionale", aggiunge Messner.
"L'ho spiegato nei miei libri e nei miei musei. I record non c'entrano nulla con l'alpinismo, già dai suoi inizi 200 anni fa". Il 79enne poi ripete: "Non mi interessa essere nel Guinness dei primati. I never made e record and I never will have a record", aggiunge in inglese per farsi capire da suo amico americano. "Mi chiedo solo perché Guinness ha preso per buone delle dichiarazioni. Per questo motivo rifiuterò anche in futuro se loro mi volessero reinserire", sottolinea. Al Festival dello Sport a Trento i due non vogliono parlare di questa polemica, ma dell'alpinismo come è cambiato nei decenni.
Secondo Viesturs, oggi "molti alpinisti moderni vogliono semplicemente toccare la vetta e parlare di quel momento. Trascurano invece l'intero processo. Vogliono essere molto veloci e resistenti, ma non si fanno coinvolgere dall'itinerario".
"Questo richiederebbe infatti più tempo, mentre proprio questo è il motivo per cui la gente come noi va in montagna: abbracciare la montagna, incontrare la gente e godersi il momento", conclude l'americano e Messner può solo sottoscrivere questa affermazione.