Abbattuti 127 cervi nel settore trentino del parco dello Stelvio
Primi bilanci del “Piano di conservazione e gestione”. L’obiettivo è di arrivare a 180 esemplari entro la fine dell’anno
VIA LIBERA Ok all'abbattimento dei cervi
AMBIENTALISTI No a cacciare i cervi nel Parco
TRENTO. Dal 7 novembre scorso, quando è partito il "Piano di conservazione e gestione del cervo nel Parco nazionale dello Stelvio Trentino", sono stati stati abbattuti 127 capi: nel comune di Rabbi il prelievo è stato di 60 capi, dei 72 previsti.
A Peio invece, anche in ragione delle diverse caratteristiche morfologiche delle aree, si è a poco più di metà con 67 capi prelevati sui 108 previsti. Una delibera della Giunta provinciale di Trento, che ha approvato ieri alcune specificazioni al regolamento - sottolinea la Provincia - prevede che nell'area a ridosso del centro abitato di Peio ad intervenire siano ora gli agenti del Corpo forestale trentino e non i cacciatori.
L'obiettivo del Piano - che prevede l'abbattimento di 180 esemplari nel 2023 e un successivo triennio di prelievo in controllo a fini riduttivi di circa 400 cervi all'anno - è quello di mitigare e ridurre gli squilibri ecologici provocati dalla sovrabbondanza di questa specie, in particolare i problemi causati agli altri ungulati, come il camoscio e il capriolo, ma anche al patrimonio forestale e prativo per arrivare ad un numero complessivo (primaverile) di circa 900 cervi nel Parco.
Piani analoghi sono stati da tempo realizzati nei settori altoatesino e lombardo del Parco nazionale dello Stelvio.