Montagna / Rifugi

La presidente della Sat: ecco perché cerchiamo nuovi rifugisti e quelli storici lasciano

Si cercano nuovi gestori per i rifugi Carè Alto, Mandron e Sette Selle. Ecco cosa bisogna fare per presentare la propria domanda. Al rifugio alpino Ciampediè (“Campo di Dio” la traduzione del toponimo ladino) in Val di Fassa, Jacopo Bernard, 30 anni, originario di Vigo, che porterà avanti la passione di famiglia

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INTERVISTA Parla Roberta Silva, presidente di categoria

TRENTO. A.A.A Cercasi rifugisti. La SAT è in cerca di nuovi gestori per i rifugi Carè Alto, Mandron e Sette Selle. Tra i requisiti richiesti, il futuro gestore del rifugio dovrà inderogabilmente possedere conoscenza del territorio, delle vie di accesso al rifugio e ai rifugi limitrofi nonché la capacità di prestare, eventuali, necessarie azioni di primo soccorso, requisiti richiesti dalle norme Provinciali. Chi fosse interessato richiedere la gestione deve inviare domanda all’indirizzo mail: affido.rifugi@sat.tn.it entro domenica 25 febbraio.

Cosa succederà dopo? Un’apposita Commissione istituita da SAT vaglierà gli allegati e i documenti prodotti e sceglierà i candidati idonei che verranno convocati per un colloquio con la Commissione.

“Diventare gestore di un rifugio significa accogliere escursionisti e turisti, offrire servizi essenziali, conoscere e spiegare il territorio, essere capaci di lavorare in squadra - dice Anna Facchini, Presidente SAT. - Negli ultimi tempi stiamo vedendo un interesse sempre crescente delle giovani generazioni, delle donne, e di chi decide di cambiare vita andando a gestire un rifugio. Non c’è più solo un passaggio generazionale, una passione che si tramanda in famiglia, stiamo ricevendo richieste anche da chi decide, per la prima volta, di cimentarsi in quest’avventura ricca di fascino ma anche di grandi responsabilità”.

Intanto SAT dà il benvenuto al nuovo rifugista del rifugio alpino Ciampediè (“Campo di Dio” la traduzione del toponimo ladino) in Val di Fassa. Si tratta di Jacopo Bernard, 30 anni, originario di Vigo, che porterà avanti la passione di famiglia. Bernard, a soli 22 anni, è stato il più giovane rifugista del Trentino con la gestione del Vallaccia e oggi si appresta a intraprendere una nuova esperienza.

Mio papà per quasi 30 anni ha gestito il rifugio Capanna Piz Fassa e nell’85 ha costruito il Vallaccia. La mia vita è sempre stata in montagna, sono nato a maggio e a giugno ero già in rifugio – dice Jacopo Bernard –Tra i lavori che ho svolto c’è stato anche quello di raccontare la montagna, fare formazione e informazione. A giugnoriapriremo il rifugio Ciampedie, ci sono dei lavori da fare, noi intanto stiamo pensando a come gestiremo la struttura, al personale che servirà”.

A chi vuole intraprendere questa professione Bernard consiglia: “Un gestore di rifugio deve saper mettere le mani dappertutto, soprattutto se per gli interventi sei in quota o devi aspettare l’elicottero. In emergenza devi diventare idraulico, imbianchino, elettricista, boscaiolo, cuoco, meccanico. Il lavoro che c’è dietro è davvero tanto. Servono formazione e preparazione”.

Il Ciampedié

Il Ciampedié si innalza fino oltre i 2000 metri all’estremo margine orientale della cresta delle Cigolade e delle Pale Rabbiose. Affacciato sulla conca di Gardeccia a 1998 metri, offre a turisti ed escursionisti uno dei migliori biglietti da visita dell’ambiente dolomitico. Da lì si volge lo sguardo sulle più belle cime del gruppo: il Catinaccio (Rosengarten), le Torri del Vaiolet, i Dirupi del Larsec, la Roda di Vael.

Fu eretto nel 1912 dalla Sektion Leipzig del DuOeAV, al termine della Prima guerra mondiale venne affidato alla SAT. Tra gli itinerari che partono da questo rifugio vi è l’Alta Via di Fassa, un percorso breve, ma interessante, che collega il rifugio Roda di Vael con il rifugio A. Fronza alle Coronelle. Con un itinerario ad anello è possibile partire dal rifugio di Ciampedié, giungendo al rifugio Roda di Vael, Passo delle Cigolade 2561 m., Gardeccia e da qui di nuovo al Ciampedié.

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