La Sat in cerca di presidenza: ecco i candidati e i "movimenti"
Prima presentazione pubblica dei 32 pretendenti al comitato centrale. Ma per il vertice della Società alpinisti tridentini ci sarà una conta, con la pressione delle valli per contare di più
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TRENTO. Il mondo della Sat è in movimento: l'altra sera presso la Sala Polivalente di Mattarello dalle 20.30 alle 23 tutti i 32 candidati al Consiglio centrale hanno avuto tre minuti a testa per presentarsi e guadagnare consensi in attesa delle elezioni del prossimo 20 aprile.
Tanti i temi sul tappeto, dall'ambiente all'alpinismo, dal volontariato alla gestione dei rifugi, alla crisi climatica, con una presidenza per forza diversa visto che Anna Facchini ha raggiunto il limite massimo dei due mandati (sei anni). Per gli altri consiglieri invece il limite è di tre mandati.
Le elezioni. L'assemblea dei delegati, composta dai presidenti di Sezione, più un delegato per sezione ogni 500 soci, è stata fissata per il prossimo 20 aprile presso il Centro Congressi Erickson a Trento.
Il Consiglio centrale, nel corso della prima riunione, eleggerà presidente, due vicepresidenti, segretario. I candidati. Circa la metà dell'attuale consiglio vuole riproporsi: tra questi Carlo Ancona (segretario), Massimiliano Corradini, Licia Favè, Giovanni Galatà, Iole Manica (vicepresidente), Mauro Mazzola, Paolo Querio, Alessandro Rossi, Franco Tessadri. Cinzia Fedrizzi e Giovanni Ghezzer fanno parte dell'attuale organo di controllo. Ecco chi invece si propone per la prima volta: Roberto Anselmo, Mauro Baldessari Gianmario Baldi, Nicola Dall'Oglio, Alessandro de Guelmi, Luciano Ferrari, Cristian Ferrari, Stefano Gaio, Riccardo Giacomelli, Lorenzo Kessler, Corrado Mazzocchi, Matteo Motter, Bruna Penasa, Roberta Rosi, Domenico Sighel, Valentino Trainotti, Paolo Pezzedi, Alessio Trentini, Mauro Viesi, Paolo Visconti Johnny Zagonel.Il bilancio
A fronte di una formula che vede la Sat come Aps, Associazione di promozione sociale, quello degli alpinisti tridentini è un patrimonio di tutto rispetto, basti pensare che al 31 dicembre 2023, il totale attivo e passivo è stato di quasi 14 milioni di euro (13.954.827). D'altra parte il compendio immobiliare comprende 35 rifugi, 17 capanne sociali e bivacchi. Lo "scollamento".
Tra i temi che la nuova Sat dovrà affrontare, almeno da quello che si dice nel mondo della montagna, c'è il distacco tra la base delle oltre ottanta sezioni e la gestione centrale, con le periferie che si sentono poco rappresentate. Da qui parte la "Mozione S. Lorenzo in Banale" per modificare il meccanismo per cui i delegati derivano da un calcolo numerico dei soci, e che non tiene conto della provenienza. Se ne discuterà il 20 aprile.
Volontariato. Ecco un altro argomento caldo: con una gestione di tipo sempre più "imprenditoriale" diventa più complicato mantenere aperti i canali del volontariato, anche se è proprio questa la forza della Sat.
Complessità. Fino a qualche decennio fa la Sat si occupava soprattutto di alpinismo, rifugi e cultura della montagna. Ora le sfide sono molte di più: ambiente, grandi carnivori, riscaldamento globale, turismo e overtourism, sicurezza, social media, burocrazia, appalti, normative del terzo settore, mutamenti sociali. Rifugi. Tema divisivo, a partire dai bandi ormai milionari per le ristrutturazioni in programma, dal Pedrotti sulla Tosa al Graffer sul Grostè: la posta in gioco è alta, anche per capire cosa si vuole fare veramente, tra alberghi in quota e architettura d'impatto. In questa polemica, aveva fatto storia la presa di posizione del gestore del Pradidali, che vuole tornare a «un rifugio di altri tempi», dove «quello che c'è, c'è!» e non c'è spazio per il «gourmet».
Sempre in tema di rifugi, non mancano le critiche all'affidamento su base principalmente economica, una prassi che ha posto fine a storiche gestioni e ha creato non pochi malumori tra i soci.
I nomi che girano. Anche se buona parte del vecchio consiglio si ricandida, c'è parecchia voglia di novità. Tra i candidati forti, emerge Luciano Ferrari, presidente Sosat da 13 anni, ottimo alpinista e scialpinista, che più volte ha espresso una sua idea coerente e chiara sui valori fondanti della Sat. Al presidente della Commissione glaciologica Cristian Ferrari, vengono riconosciute forti competenze scientifiche, mentre Johnny Zagonel della Sezione di Primiero punta alla valorizzazione delle periferie. Con una vita dedicata all'architettura di montagna, Riccardo Giacomelli ha firmato moltissimi progetti (bivacco Vigolana, rifugio Brentei, rifugio Casati, rifugio Tonini rifugio Erdemolo, rifugi Mandron, Pedrotti, Ciampedie). Legata alle tematiche ambientaliste, ma attenta alla complessità, è la candidatura di Franco Tessadri, già presidente nazionale di Mountain Wildernes, mentre Matteo Motter, della sezione di Carè Alto ha mosso osservazioni critiche.Molto legati all'attuale consiglio Carlo Ancona, Iole Manica e Paolo Querio, mentre viene segnalato l'attivismo di Franco Battisti, di Cles.