Un nuovo bacino per la neve artificiale al Redebus, per il rilancio delle piste da fondo: ma "sarà sostenibile"
Approda in Conferenza dei sindaci della Comunità di Valle il progetto per realizzare l’invaso, poco lontano dal sito archeologico «Acqua Fredda»
BEDOLLO. Un nuovo progetto per lo sviluppo sostenibile delle opportunità turistiche, naturalistiche e storiche di Passo Redebus, valico che unisce il Pinetano alla Valle dei Mòcheni. Questo uno dei temi discussi nella seduta ordinaria del Consiglio dei Sindaci della Comunità Alta Valsugana e Bersntol.
«Un progetto che coinvolge i comuni di Baselga, Bedollo, Palù del Fersina, Sant’Orsola Terme e la stessa Comunità di Valle e che vuole riprendere e meglio sviluppare alcune ipotesi già avanzate in passato – spiega il sindaco di Bedollo Francesco Fantini, tra i primi promotori del nuovo piano di sviluppo – grazie alle risorse dell’avanzo d’amministrazione della Comunità o altre risorse provinciali si vorrebbe avviare uno studio di fattibilità per il rilancio e l’ampliamento dell’area sciistica di Passo Redebus (dedicata allo sci da fondo), ma anche della vicina area archeologica “Acqua Fredda” (una delle più importanti fonderie preistoriche dell'intero Arco Alpino). Un luogo naturale che deve conservare la sua identità, ma che potrebbe essere vissuto e valorizzato tutto l’anno grazie anche ad alcune aree di sosta (con panchine e tavoli) e un laghetto per la pesca sportiva, utile anche per l’innevamento programmato delle piste per il fondo, coinvolgendo Comuni, Comunità di Valle e Asuc di Faida proprietaria di molte particelle boschive».
Dettagli, modalità e tempi realizzativi del progetto saranno illustrati nell’ambito del Consiglio dei Sindaci, chiamato ad approvare il rendiconto finanziario ed economico 2023, e le convenzioni con i comuni di Frassilongo e Caldonazzo per l’avvio di una variante al piano regolatore comunale (Prg) e per possibili inserimenti residenziali in strutture istituzionali (normativa “Protocollo Comuni").