Alpinismo / Il caso

Sat, si presenta il presidente Ferrari, riuscirà a riportare l'unità dopo la spaccatura in tre?

I retroscena della discussione di lunedì: fra inviti a lasciare la stanza e «trapassi» di voti, restano le divisioni, ma si cerca di ripartire «come una cordata»

di Fabrizio Franchi

TRENTO. Passerella, ieri, per la nuova giunta della Sat, schierata al completo nella sede di via Manci in favore di telecamere e giornalisti. Il nuovo presidente Cristian Ferrari si è presentato, affiancato dai due vicepresidenti Cinzia Fedrizzi e Riccardo Giacomelli e con il resto della giunta: il segretario Carlo Ancona e gli altri membri, Franco Tessadri, Alessandro Rossi e Massimiliano Corradini.

Nello spazio di «Montagna Sat» erano arrivati tanti satini, tra gli altri la probivira Edda Agostini in silenzio ad ascoltare e soprattutto la presidente uscente Anna Facchini a cui Ferrari ha reso omaggio, ricambiato in un intervento inconsueto che segnala la presenza ancora viva della ex leader Sat.

Le tensioni di lunedì notte sono calate, il messaggio diffuso da tutti è che "ora si supera il momento e ci si ricompatta e si torna al lavoro".

Ferrari, con calma olimpica, come se le divisioni interne non lo avessero toccato ha detto con chiarezza: «Lavoreremo in cordata, tutto il consiglio lo farà. In cordata qualcuno va un po' di là, qualcun altro da un'altra parte, ma la direzione è unica. E come in montagna cammineremo con passo svelto, ma tutti insieme senza lasciare indietro nessuno».

L'ex magistrato Carlo Ancona ha cercato di spiegare ai giornalisti che quello che era successo lunedì sera era acqua fresca rispetto alle divisioni del passato. Tuttavia il consiglio di lunedì qualche scoria l'ha lasciata e qualche residuo dovremo ancora scoprirlo.

Infatti nelle lunghe discussioni - e nelle votazioni per la presidenza - si erano creati tre gruppi: Iole Manica con otto voti, Cristian Ferrari con 6 e un gruppo di cinque schede bianche dichiarato e identificato in Mauro Mazzola, Johnny Zagonel, Matteo Motter, Alessandro Rossi e Massimiliano Corradini, che mettevano in discussione la direzione "imprenditoriale" della Sat.

Alla fine, dopo l'invito ad andarsene dalla riunione, fatto da Anna Facchini ai dissidenti per permettere l'elezione del presidente, in modo da abbassare il quorum, se ne sono andati in tre, Mazzola, Zagonel e Motter.

Rossi e Corradini sono rimasti e hanno votato Ferrari. A loro si è aggiunto nell'urna un voto dei sostenitori di Manica che è passato con Ferrari. Il tutto benedetto da Anna Facchini, che evidentemente ha lasciato Manica per sostenere Ferrari. Morale: Manica solo sette voti nell'urna. Ferrari nove. E questo lascerà qualche amarezza.

Mazzola dal canto suo ha detto che non si tirerà indietro, ma continuerà la sua battaglia, in particolare sui bivacchi e i rifugi per recuperare i valori della montagna per chi la montagna la vive e la frequenta. Ferrari ha esortato tutti a fare cordata e a «tenere e rinnovare sinergie con gli altri attori che operano nel mondo della montagna», come le Guide alpine, il Soccorso alpino, gli ordini professionali, gli istituti di cultura e l'Università.

La linea è quella del ricompattamento e del lavoro. Cinzia Fedrizzi ha insistito: «Bisogna dare risposte a tutte le sezioni». Giacomelli ha fatto appello ai giovani e all'attenzione al turismo lento. Rossi ha insistito sul benessere dei soci Sat. Tessadri pensa a un consiglio che sia sempre più preparato. Corradini invita a una operazione ascolto delle sezioni e ha fatto un siparietto con Ancona, accusandolo di essere logorroico.

No, la pace in Sat deve essere ritrovata, ma come sempre i satini, gente di montagna, torneranno a camminare anche se il sentiero è impervio.

Il commento di Motter, ex presidente: tante anomalie

"Con me non c’erano divisioni, Ancona non so a casa si riferisce. Ero presidente eletto nel 2009 con16 voti ed una scheda bianca (la mia). Oggi il presidente eletto si è votato.

Anche la ex presidente che conduce la serata è un’anomalia che mai si era vista. E tanto più anomalo che inviti ad andarsene a tre eletti dalla base sociale. Coloro che chiedevano una pausa per ridiscutere la composizione della nuova dirigenza.

Il tempo sarà galantuomo mi viene da dire … Excelsior" scrive Piergiorgio Motter, Presidente della SAT dal 2009 al 2012.

 

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