Paganella: malga Zambana fa ancora cilecca, nessun interessato alla terza gara d’appalto
Dopo i lavori di ampliamento da 2,7 milioni, nessuna busta pervenuta in Comune. Il sindaco Tasin: «ci ritroviamo senza offerte, non nascondo la delusione»
PAGANELLA. È andato deserto pure il terzo bando di malga Zambana, il bar ristorante di proprietà del comune di Terre d'Adige e posizionato sulla Paganella, a quota 1.800 metri di altitudine. Ieri mattina, alla chiusura del periodo deputato alle offerte, la scena presentatasi davanti al sindaco Renato Tasin e alla segretaria comunale Sabrina Setti è stata la medesima dei due precedenti tentativi: nessuna busta a protocollo in municipio, e quindi tutto da rifare.
Di conseguenza la struttura, completamente ricostruita nel corso del 2023 con un investimento di circa 2,7 milioni di euro, non riaprirà i battenti nemmeno per l'inizio della stagione estiva.
Nelle scorse settimane, qualche sopralluogo è stato fatto, quindi l'amministrazione comunale si augurava fosse giunta la volta buona, ma evidentemente qualcosa anche questa volta ha frenato i potenziali offerenti.
Ripassando la storia del bando, va detto che nella prima edizione il canone annuo era stato fissato in 150mila euro, con uno sconto di 30mila euro per il primo anno; nel secondo si era quindi scesi a 90mila euro per il primo anno, a 110mila per la seconda annualità e a 130mila per la terza, con il canone che sarebbe tornato agli originari 150mila dal quarto anno; nella gara chiusasi ieri senza partecipanti si partiva sempre da una prima annualità a 90mila euro, per poi salire a 105mila e successivamente - dal terzo al quinto anno, con possibilità di rinnovare per il sesto - a 135mila.
Nel primo lustro la media dell'affitto annuo sarebbe quindi stata di 120mila euro. E, dopo i primi bandi in cui si chiedevano precedenti esperienze sopra particolari altitudini, stavolta la contesa sarebbe stata aperta pure ad esercenti già attivi in qualsiasi zona, seppur con un fatturato medio nell'ultimo lustro di almeno 350mila euro annui.
«Abbiamo pubblicizzato il bando in tutta la regione - spiega il sindaco Tasin - eppure ci ritroviamo qui un'altra volta senza offerte, e non nego una certa delusione. Ora vedremo come impostare il prossimo: dobbiamo avere pazienza, il nostro obiettivo rimane trovare le persone giuste per una gestione all'insegna della qualità, come accade in altre strutture della Paganella».
Confermate il rifiuto alla strada della trattativa diretta? «Sì, perché vogliamo essere trasparenti e non abbiamo intenzione di dare adito a nessun dubbio in merito. Siamo consapevoli che così facendo si allungheranno i tempi e che apriremo ad estate inoltrata, ma vogliamo fare le cose per bene. Forse stiamo anche pagando il momento particolare del settore, con tanti imprenditori che faticano a trovare personale, fatto sta che siamo convinti di avere una struttura al top, che grazie all'ampio spazio davanti può espandere il proprio giro d'affari oltre i circa 200 posti già previsti tra interno e terrazza».