Montagna / Il lutto

«Tomas Franchini era un uomo mite e gentile, brava guida e fortissimo alpinista»

La tragedia del 35enne di Madonna di Campiglio che ha perso la vita sulle Ande: il ricordo commosso del Collegio delle guide alpine del Trentino. Il presidente Gianni Canale: «L'ultimo messaggio giovedì 30 maggio, quando mi ha inviato una sua foto dalla cima del monte Cashan»

FRATELLO “Farò tesoro di ogni secondo in cui sono stato al tuo fianco”
L'INCIDENTE
Trovato senza vita il corpo di Tomas Franchini

TRENTO. Tomas Franchini era un grande scalatore e anche una guida alpina apprezzata. Fra le numerose voci che in queste ore lo ricordano ed esprimono dolore per la tragica scomparsa del 35enne durante una scalata in Perù, c'è quella del Collegio delle guide alpine del Trentino.

«Una persona umile, una brava Guida e un indiscusso, fortissimo arrampicatore ed alpinista, anche e soprattutto considerando l'incredibile mole di attività in solitaria», commenta il presidente Gianni Canale. Del giovane precipitato sul monte Cashan, sulla cordigliera delle Ande, Canale ricorda come il carattere, estremamente mite, lasciasse trasparire una bontà innata e la grande disponibilità e gentilezza che ne caratterizzava i rapporti con gli altri, compagni di cordata e non.

«Nell’ultimo mese, - aggiunge Canale - si era anche interessato alle selezioni per poter diventare istruttore nazionale delle guide alpine e mi aveva chiesto un parere in tal senso».

Canale aggiunge: «Oltre a ricordarlo a nome del Collegio, vorrei aggiungere anche un mio ricordo personale, da semplice amico.

L'ultimo messaggio che ho scambiato con Tomas è stato giovedì 30 maggio quando mi ha inviato una sua foto dalla cima del monte Cashan, prima di puntare alla Cima Principale, il Cashan Grande. Un saluto dei suoi, corredato da una frase semplice e schietta, che mi ha fatto un enorme piacere e che oggi me lo fa ricordare nell'ambiente che amava e dove si sentiva felicemente a casa».

Classe 1989, Tomas Franchini aveva completato i corsi da aspirante nel 2013, insieme al fratello maggiore Silvestro, per poi diventare guida alpina nel 2016, a soli 27 anni.

Grande amante dell’alpinismo esplorativo, aveva preso parte negli anni a diverse spedizioni extraeuropee, fra cui ricordiamo quelle in Patagonia, Perù e Cina.

Proprio alcune sue salite nell’Himalaya cinese, quella all’inviolata parete ovest del Monte Edgar nel 2016 e quella in solitaria alla parete est del Lamo She nel 2019, gli sono valse due candidature al Piolet d’Or, considerato il massimo riconoscimento mondiale a livello alpinistico.

Qui sopra, la foto di Tomas Franchini menzionata dal presidente Canale.

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