Collettività / Il caso

Rifugio Campel, sempre abbandonato e in preda ai vandali, l'allarme dell'Asuc

Alla riunione degli Usi Civici della zona di Trento, non si è parlato solo del Bondone: anche sull’Argentario ci sono problemi, a cominciare dalla struttura

TRENTO. Il rifugio Campel, ma anche l'ambulatorio medico e i parcheggi che latitano nel paese. Il comitato Asuc di Villamontagna, guidato dal presidente Matteo Tomasi, ha messo in fila le priorità. E lo ha fatto durante un incontro pubblico a cui hanno partecipato i Comitati degli Usi Civici aferenti alla zona di Trento, con le Asuc di Baselga del Bondone, Sopramonte, Vigolo Baselga, sotto la regia dell'associazione provinciale delle Asuc Trentine.

Nell’incontro si è parlato molto del Monte Bondone, e dei rapporti (non sempre facili) fra Comune e Asuc della zona occidentale. Ma c’è anche il versante del Calisio.

Insieme perché la strategia è quella: «L'obiettivo è unire le forze - spiega il presidente Robert Brugger - l'istanza di un comitato, sia portata avanti da tutti. Anche perché alla fine le esigenze non sono poi diverse».

Tante le istanze della comunità di Villamontagna, c'è l'assenza di un ambulatorio per il medico di base, all'assenza di spazi di parcheggio, alla mancanza di spazi civici per le attività delle associazioni e della comunità, al recupero della ex scuola elementare.

Il presidente Tomasi ha, inoltre, relazionato i presenti rispetto all'intensa attività avviata per dare una soluzione all'annoso problema relativo alla ristrutturazione del rifugio Campel, chiuso da oltre un decennio. Un luogo che, per tutti i cittadini del Comune di Trento, e non solo per tutti i censiti di Villamontagna, rappresentava un fondamentale luogo di comunità intergenerazionale e di contatto con la natura, ricordato da tutti con nostalgia e che merita di essere riaperto e valorizzato. E sul tema l'associazione provinciale ha annunciato che si farà promotrice di un incontro tra le parti, per cercare di trovare una soluzione al problema.

La serata ha visto inoltre la presenza di due esperti: Marta Villa, ricercatrice in antropologia culturale dell'Università di Trento e Christian Zendri, professore di storia del diritto medievale e moderno presso la facoltà di Giurisprudenza dell'università di Trento.

Ampi e interessanti gli spunti emersi, che hanno toccato le radici degli usi civici e l'importanza di tramandarne il contenuto e il significato alle comunità di riferimento, risultando fondamentale che gli stessi vengano percepiti non come un "privilegio", ma bensì come la continuazione di un secolare esercizio dell'attività di cura e gestione del territorio delle frazioni esercitato dalle persone che vi abitano.

Da qui l'esigenza di promuovere un fattivo dialogo e una leale collaborazione tra le Asuc e le amministrazioni comunali di riferimento, al fine di rispondere con concretezza e coerenza alle complesse sfide connesse alla gestione del territorio.

 

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