Paesaggio / Sci

Nuovo bacino per l'innevamento: in Bondone si discute, in Paganella si fa e nessuno dice niente

Via libera su tutti i fronti per l’invaso della Paganella, e anche per l’ampliamento delle piste: taglio a raso della mugheta, si userà anche una parte di bosco che ricevette il contributo per il «miglioramento paesaggistico»

TRENTO. E’ veramente il caso di parlare di due pesi e due misure: la costruzione di un nuovo bacino di innevamento nella piana delle Viotte del Bondone fa discutere da anni. Mentre in Paganella è già arrivato l’ok e il cantiere si aprirà a breve. E nessuno dice niente. 

D’altronde non passa anno senza che la Paganella si trasformi, da una parte o dall'altra, in un cantiere per meglio asservirla (giusto o sbagliato che sia) alle esigenze dello sci. Il nuovo manufatto in rampa di lancio è un invaso a cielo aperto per lo stoccaggio d'acqua a servizio dell'innevamento programmato.

Nei giorni scorsi il Servizio turismo e sport della Provincia ha autorizzato la società Paganella Servizi Scrl con sede in via Rindole 3, ad Andalo ad apprestare i lavori. Ciò che si andrà a realizzare, quindi, sarà un bacino artificiale per accumulare l'acqua necessaria ad alimentare i cannoni da neve nel corso dell'inverno.

Ma non è tutto: la stessa determinazione provinciale a firma del dirigente Romano Stanchina, ha dato il via libera alla contestuale sistemazione del tratto iniziale della pista "Olimpionica 3" nonché l'estensione della rete di innevamento artificiale lungo il suo tracciato e lungo quello di un'altra pista, la "Conca d'Argento".

Dopo un assenso preliminare concesso il 23 aprile scorso dal Dipartimento artigianato, commercio, promozione, sport e turismo, la società Paganella Servizi ha presentato apposita domanda al Servizio turismo e sport il 15 maggio scorso, corredata del progetto esecutivo dei lavori.

La società a partire dal giorno di pubblicazione dell'autorizzazione, dovrà iniziare i lavori entro due anni, per poi concluderli entro tre anni dalla data di effettivo inizio dei lavori stessi.

La proposta di Paganella Servizi è quella di concentrare i lavori in progetto in un'unica stagione, iniziando da metà maggio fino ad ottobre. La soluzione ha incontrato il favore del Servizio faunistico, che ha posto tale intenzione come una delle prescrizioni a cui la società dovrà attenersi nel realizzare quanto autorizzato. Lo stesso Servizio ha disposto che almeno 10 giorni prima dell'inizio dei lavori (che prevedono il taglio della mugheta presente in zona), dovrà essere concordato un sopralluogo preventivo con il personale della stazione forestale di Vallelaghi e il dottor Zibordi, in modo da accertare l'assenza di esemplari di gallo forcello in fase riproduttiva.

Il Servizio turismo e sport, per parte sua, ha imposto che durante i lavori dovrà essere garantita la percorribilità dei sentieri F11A, F12 e del percorso Mtb 786, anche su percorso diverso specificatamente individuato e realizzato a cura della società impiantistica proponente , in accordo con l'Apt Dolomiti Paganella, soggetto deputato al controllo e manutenzione dei percorsi individuati.

Altre prescrizioni sulle modaità in cui i lavori andranno eseguiti, sono state formulate dal Comitato tecnico forestale, dal Servizio urbanistica e tutela del paesaggio, dal Servizio bacini montani e dal Servizio foreste. Quest'ultimo in particolare, ha subordinato l'inizio dei lavori all'avvenuta restituzione da parte dell'attuale concessionario dell'area su cui verrà realizzato il nuovo invaso idrico, del contributo ottenuto per l'esecuzione di un recente intervento di miglioramento paesaggistico. 

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