Piste da sci, in Trentino si punta ad aprire a fine novembre
Eventuali aperture anticipate, per esempio sul Grosté, dipenderanno dalle temperature dei prossimi giorni. Impianti già al lavoro per la neve artificiale, Ghezzi (Anef): cannoni sempre migliori, ciò che una decina di anni richiedeva una settimana, ora si ottiene in 48 ore
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TRENTO. Il caldo di ottobre (e di questi giorni di novembre) non spaventa gli impiantisti trentini che puntano alla riapertura delle piste da sci in programma a cavallo tra fine novembre e il weekend dell'Immacolata. Periodo che ormai negli ultimi anni, sembra essersi consolidato. Per quanto riguarda le aperture anticipate però, gli amanti degli sport invernali dovranno attendere: sulla possibilità che in qualche località in quota si torni sugli sci già a metà novembre, rimangono ancora dei dubbi.
«Abbiamo già iniziato a produrre della neve ma sappiamo che la finestra di freddo si aprirà verso il 12 novembre - ha dichiarato Bruno Felicetti, direttore generale delle funivie Madonna di Campiglio - Sul Grosté (a 2.500 metri di altitudine, ndr) si pensava di ripartire anche intorno al 16, ma non so se ce la faremo. È più probabile verso il 23-24 novembre».
Le temperature rimangono ancora alte rispetto alla media della stagione. Cosa che, a causa della crisi climatica, non cambierà certamente in futuro.
«Ci serve almeno una settimana di freddo per avere 10-15 chilometri di neve. E al momento guardando le previsioni meteo non c'è modo. L'unica "pre-apertura" era stata pensata limitatamente all'area del Grostè. Quella vera e propria è prevista per il 29 novembre: chiaramente tutto dipenderà dalle condizioni meteo, ma siamo ottimisti. Abbiamo sempre aperto intorno alla seconda metà del mese».
Dal 4 dicembre è in programma invece l'apertura ufficiale della ski area di Pinzolo, Folgaria e Marilleva. «Ciò che notiamo è un cambiamento repentino del tempo, la situazione può passare da 12 gradi a meno 5 in un attimo», ha concluso Felicetti.
Tuttavia la presidente dell'Associazione esercenti funiviari Valeria Ghezzi rassicura: «Fa ancora caldo ma aspettiamo a preoccuparci. L'ansia da pre-stagione è un classico, ma siamo a inizio novembre e abbiamo davanti ancora 15 giorni prima della riapertura degli impianti».
Nella maggior parte dei casi, ha confermato, «si ripartirà l'ultimo weekend di novembre e verso Sant'Ambrogio. I piani, per ora, rimangono invariati».
Per la neve artificiale, va detto, gli investimenti sono stati importanti. «Tra gli obiettivi sicuramente c'è quello di accelerare, quindi avere in meno tempo un risultato migliore. Quello che una decina di anni fa facevamo in una settimana, ora lo terminiamo in 48 ore». Ad essere migliorate, «le quantità prodotte, l'efficienza, la capacità di non produrre in eccesso».
L'impatto che la crisi climatica ha sul settore è «un fattore che ormai teniamo in considerazione da tempo. Oggi i fenomeni sono più intensi e alcune situazioni aggravate, ma il fenomeno è nei nostri radar da oltre 20 anni». F. C.