Avete mal di gola, febbre o raffreddore? E' il Coronavirus, perché ormai l'influenza è finita Tamponi per personale sanitario e Rsa

di Marica Viganò

Sindrome influenzale? No, è Coronavirus ed è bene rimanere in quarantena. Il dottor Antonio Ferro, capo del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale, lo ha spiegato ieri nella quotidiana conferenza stampa in cui è stato fatto il punto della situazione del contagio.

«Il sistema dei medici sentinella ci mostra come l’epidemia influenzale sia finita - ha detto - Il nostro laboratorio di microbiologia ci dimostra che l’influenza non è più presente e non circola. Dunque, nella popolazione adulta, se si presenta febbre, con tosse, congiuntivite o raffreddore, è probabile che sia Covid 19». Il consiglio è di rimanere a casa, di non uscire almeno per 10-15 giorni, di non avere contatti con altri nuclei familiari. «Dai dati in nostro possesso emerge che chi ha avuto una sindrome influenzale è stato portatore di Coronavirus. Abbiamo un dato sui soggetti che avevamo etichettato come Covid senza fare il tampone: quando si sono rivolti alle nostre strutture per un aggravamento, sono risultati positivi al tampone al 100».
A proposito di tamponi: la Provincia è pronta a fare un passo indietro sulla decisione iniziale di limitarli al necessario. «La scienza su questo punto non è uniforme - ha precisato il presidente della Provincia Fugatti - Ma se la richiesta arriva da chi è in prima linea, dobbiamo provare a soddisfarla. Dobbiamo tutelare coloro che sono a contatto con i pazienti Covid, ossia medici, infermieri, operatori socio sanitari, chi lavora nelle case di riposo, gli assistenti domiciliari. Ho chiesto alle nostre eccellenze della ricerca di fare sistema». Ed allora via libera ad un investimento sia “materiale” che “umano” per aumentare i tamponi, il cui numero si saprà solo nei prossimi giorni.

Ieri mattina Fugatti si è confrontato in videoconferenza con i responsabili della Fondazione Mach, di Fbk, di Cibio in accordo con il rettore Paolo Collini, coinvolgendo anche l’Istituto zooprofilattico. «I vertici della ricerca e della scienza - ha detto Fugatti - per un lavoro di squadra per aiutare il Trentino, per tutelare chi è in prima linea».

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