Un 47enne muore nell'incendio da lui appiccato per sterminare la sua famiglia: moglie e 4 figli

È morto nell’incendio che lui stesso ha appiccato con l’intento di sterminare la sua famiglia.

La tragedia, che poteva avere conseguenze ancor più drammatiche, si è consumata tra venerdì e sabato in una casa colonica in contrada Lucignano a Civitella del Tronto (Teramo) in Abruzzo.

A perdere la vita un 47enne, sposato, quattro figli di cui uno di appena cinque anni. A salvare il resto della famiglia solo la prontezza del figlio diciannovenne che, dopo aver portato in salvo la madre e i fratelli, è rientrato in casa per soccorrere il padre. Ma per lui, ormai, non c’era più nulla da fare.

L’allarme è scattato intorno all’una, quando vigili del fuoco, 118 e carabinieri sono stati allertati per un incendio nella piccola frazione del paese della provincia teramana. Al loro arrivo hanno trovato il 47enne riverso sull’uscio di casa, ormai esanime, e poco distante la moglie con difficoltà respiratorie. Mentre i Vigili lavoravano per spegnere le fiamme, che stavano divampando nel soggiorno, la donna è stata accompagnata in ospedale insieme ai figli; tutti sono stati dimessi poco dopo. Terminate le operazioni di spegnimento, l’abitazione è stata dichiarata inagibile.

Da una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri - sul posto i militari delle stazioni di Civitella del Tronto e di Tortoreto insieme ai colleghi della compagnia di Alba Adriatica (Teramo) - il 47enne avrebbe compiuto il gesto al termine dell’ennesima lite in famiglia.

L’uomo, descritto come irascibile e violento, soprattutto quando beveva - ma non risulta che i familiari abbiano mai sporto denuncia - rientrato a casa avrebbe appiccato il fuoco a un divano, cercando di impedire ai familiari, che nel frattempo si erano resi conto di quanto stava accadendo, di uscire dall’abitazione.

Sarebbe quindi scoppiato un parapiglia nel corso del quale l’uomo è caduto a terra. Il figlio diciannovenne, dopo essere riuscito a portare in salvo fratelli e madre, racconta di essere rientrato nell’abitazione per soccorrere il padre, per il quale però ormai non c’era nulla da fare. Secondo i primi rilievi, l’uomo sarebbe morto per asfissia; si attende comunque l’esito dell’autopsia, disposta dal pm di turno, il sostituto Francesca Zani, e che sarà effettuata probabilmente lunedì prossimo.
Nel paese, circa 4800 abitanti vicino al confine con le Marche, famoso per la sua fortezza, la notizia ha suscitato sgomento.

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