Covid: i focolai a Rovereto e Pergine 20 nuovi casi, ma si va avanti con i tamponi Fugatti: "Numeri che non devono spaventare"
Sono venti i nuovi casi di positività al Covid-19 rilevati nelle ultime 24 ore in Trentino dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari. I territori interessati sono la Vallagarina - dove negli ultimi giorni è stata avviata un'indagine epidemiologica nel settore della logistica - e la città di Pergine.
Nel primo caso, l'analisi del primo stock di tamponi effettuati alla Bartolini di Rovereto ha portato all'individuazione di 16 persone colpite dal virus, che ora si trovano in isolamento, secondo quanto disposto dalle autorità sanitarie dell'Apss.
Nel centro della Valsugana, il focolaio è invece circoscritto ad un unico nucleo familiare: una famiglia kossovara il cui padre era appena tornato dan un soggiorno al suo paese.
La situazione è stata resa nota ieri pomeriggio in conferenza stampa dal presidente della Provincia autonoma di Trento, affiancato dall'assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, oltre che dal dirigente generale del Dipartimento Salute e Politiche sociali, Giancarlo Ruscitti, dal direttore generale pro tempore dell'Apss, Pierpaolo Benetollo e dal direttore del Dipartimento di Prevenzione, Antonio Ferro.
“Si tratta di numeri che colpiscono, ma che non devono spaventare: diamogli il giusto peso” ha osservato il presidente, evidenziando peraltro come “nonostante aziende e singoli cittadini trentini si stiano comportando correttamente, i fattori di rischio esistono, dato che il nostro territorio non è un mondo chiuso” ha detto Ferro.
“L'indagine epidemiologica compiuta dall'Apss – ha evidenziato l'assessore alla salute – ha seguito le procedure ben collaudate durante il periodo dell'emergenza. In questi ultimi casi possiamo dire che l'ambito dei contagi appare circoscritto. Ho contattato i sindaci dei centri interessati per spiegare la situazione che richiede la giusta attenzione ed un approccio equilibrato, senza sottovalutazione né allarmismi”.
In seguito all'individuazione (sabato scorso) dei primi tre casi positivi nell'azienda del Trentino meridionale, attorno alla quale gravitano diversi “padroncini”, l'Azienda sanitaria ha ricostruito i contatti del cosiddetto “caso indice” effettuando i primi 50 tamponi lunedì 20 luglio. È proprio sulla base di questi accertamenti che sono emersi i 16 casi positivi comunicati oggi. Ieri sono stati effettuati altri 117 test ai quali si devono aggiungere altri 60 circa disposti per allargare ulteriormente il perimetro dell'indagine. I contatti più significativi risulterebbero circoscritti nell'ambito della turnazione notturna dell'attività aziendale in questione e nelle prossime ore si conta di perfezionare la ricostruzione del caso. Sono in totale 70 le persone in quarantena preventiva.
Meno complesso invece il nuovo focolaio individuato all'interno di un nucleo familiare di persone originarie dell'Est Europa. Il capofamiglia - come previsto dalla normativa - al rientro in Italia ha osservato le prescrizioni per l'isolamento volontario durante il quale ha manifestato la malattia che ha raggiunto anche alcuni congiunti rimanendo però confinata in quello specifico ambito familiare.