Lombardi (in zona rossa) e Veneti (in zona arancione) possono venire nelle seconde case in Trentino

di Luisa Maria Patruno

Gli spostamenti tra regioni restano vietati, ma chi vive fuori provincia ed è proprietario o ha anche solo preso in affitto un alloggio in Trentino potrà raggiungere tranquillamente la sua seconda casa. E lo spostamento è consentito persino a chi proviene - come i lombardi - da una “zona rossa”. Allo stesso modo, naturalmente, i trentini, che si trovano attualmente in una “zona gialla” potranno raggiungere una loro seconda casa in altra regione anche se arancione o rossa.
È questa la principale novità contenuta nel nuovo Dpcm con le misure anti-Covid, firmato dal premier Giuseppe Conte e che per quanto riguarda i limiti agli spostamenti resterà in vigore fino al 15 febbraio.

Limiti per chi viene nella seconda casa.
Palazzo Chigi ha confermato ieri pomeriggio che il nuovo Dpcm permette di recarsi nella seconda casa - solo il nucleo familiare - anche se si trova fuori regione a differenza di quanto previsto dal decreto sulle festività natalizie. Ma come si traduce di fatto questa possibilità per un territorio turistico come il Trentino? Si rischia una “invasione” di milanesi con “virus al seguito” a Madonna di Campiglio o nelle località preferite della Val di Fassa, dove hanno la seconda casa, in barba alla norma che vieta spostamenti tra regioni?

Il capo della Protezione civile trentina, Raffaele De Col, spiega che chi raggiunge la sua seconda casa sarà soggetto a limitazioni stringenti, soprattutto se viene da zona rossa o arancione, perché dovrà sottostare ai divieti previsti nella regione da cui proviene.

«Si può raggiungere la seconda casa da fuori regione - precisa De Col - ma poi non ci si può muovere. La ragione delle limitazioni è infatti quella di impedire la circolazione del virus con le persone. Se una persona va da Milano alla sua seconda casa a Campiglio e non incontra altre persone, non c’è pericolo che trasmetta il virus. Dunque la regola è che chi viene da una zona rossa non può muoversi di casa se non per andare a fare la spesa o motivi di necessità all’interno del comune e così per chi viene da una regione arancione. Quindi non può andare a fare scialpinismo o escursioni o al ristorante. Chi invece viene da una regione gialla seguirà le regole della regione gialla».

«Stiamo valutando - prosegue il dirigente della Protezione civile - se fare un’ordinanza provinciale che specifichi l’applicazione della regola, ma ci hanno informato che il ministero dell’Interno dovrebbe dare indicazioni con una circolare nei prossimi giorni».

Gli altri spostamenti restano vietati.
Salvi gli spostamenti per tornare al domicilio, alla residenza o all’abitazione comprese le seconde case e per ricongiungersi con il partner dove si alloggia assieme abitualmente, tutti gli altri spostamenti tra regioni - compresa la Provincia di Bolzano - restano bloccati. Quindi non si possono andare a trovare parenti o amici in altre regioni, salvo un genitore non autosufficiente o in condizioni di necessità. E restano le consuete eccezioni dei motivi di lavoro, salute e necessità.

Libertà in tutto il Trentino.
Visto che siamo rimasti zona gialla all’interno del territorio provinciale sono consentiti tutti gli spostamenti. E fino al 5 marzo si potranno andare a trovare parenti e amici una volta al giorno al massimo in due (più eventuali minori di 14 anni conviventi). Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5. E la chiusura di ristoranti e bar alle 18. L’asporto per i ristoranti sarà consentito ancora fino alle 22 mentre per i bar fino alle 18. Restano aperti anche i negozi.

Riaprono i musei, niente sport.
Una importante novità per le zone gialle, come il Trentino, è la possibilità di riaprire i musei e mostre, anche se non potranno esserci i visitatori da altre regioni, ma solo nei giorni feriali. Ieri il governatore Maurizio Fugatti ha parlato di «giorno di speranza» perché domani riaprirà il Mart. Le scuole superiori potranno continuare a fare lezione in presenza al 50%. In Trentino si è deciso di farlo dal 7 gennaio scorso. Restano chiusi invece impianti sciistici, palestre, piscine, cinema e teatri.

Via libera ai concorsi pubblici.
Il Dpcm nazionale consente dal 15 febbraio le prove selettive dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni «nel caso in cui è prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a 30 per ogni sessione o sede di prova».

Accanto alle disposizioni del nuovo Dpcm nazionale il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, ha firmato una nuova ordinanza - la numero 63 - entrata in vigore anch’essa ieri, con alcune misure di dettaglio specifiche per il territorio provinciale.

Trasporto pubblico locale.
Per il servizio di trasporto pubblico speciale per gli alunni delle scuole d’infanzia, elementari e medie (scuolabus) è consentita l’occupazione del 100% dei posti a sedere con ricambio d’aria di un minuto ogni 15 minuti. Sui trasporti pubblici locali resta l’obbligo di indossare la mascherina anche per i bimbi 3-6 anni.

Distretto biologico, referendum rinviato.
A causa del perdurare dell’emergenza epidemiologica la Provincia ha sospeso fino al 30 aprile 2021 le procedure relative all’indizione del referendum propositivo sulla qualificazione come distretto biologico del territorio agricolo provinciale. Allo scadere del termine la procedura potrà riprendere - salvo ulteriore sospensione - per consentire la consultazione «entro i cinque mesi successivi».

Sport invernali individuali.
È consentito lo svolgimento degli sport invernali, purché in forma individuale, e con l’osservanza degli eventuali protocolli di settore. È consentita l’attività sportiva e motoria all’aperto nel rispetto della distanza di sicurezza interpresonale.

Controllo del cinghiale e del cormorano.
In deroga al coprifuoco, tra le 22 e le 5 del giorno successivo, è consentita l’attività di controllo (abbattimento) del cinghiale e del cormorano.

Mercati ancora possibili.
Sono fatte salve tutte quelle manifestazioni ricomprese nella nozione di mercato, come mercati tipici, saltuari e di servizio.

Raccomandazioni ai 70enni.
Alle persone con più di 70 anni si raccomanda di «evitare centri di possibile aggregazione e di usufruire dei servizi domiciliari fordini da “restaacasapassoio”, se intendono per necessità recarsi presso esercizi commerciali presso grandi e medie strutture di vendita.

comments powered by Disqus