L'arcivescovo Tisi: «La morte per freddo di Mustapha persona senza dimora, è una sconfitta per tutti»

«La morte a causa del freddo di Mustapha, persona senza dimora, è una sconfitta per tutti e interroga per prima la Chiesa. Ci conferma che non basta organizzare servizi, pur fondamentali. Serve sempre uno sguardo umile e pieno di umanità, l’unico in grado di svelare la povertà più nascosta».

Lo ha detto questa mattina l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi commentando la notizia del decesso a Rovereto di un senza dimora, in passato ospite delle strutture di accoglienza Caritas.

Tisi è intervenuto sulla vicenda a margine del videomessaggio destinato ai giornalisti in occasione della festa del loro patrono San Francesco di Sales (domani, 24 gennaio): «Abitate le parole e state aderenti al dato di realtà. Da artigiani della comunione e dell’incontro date voce ai volti sofferenti di quest’ora», afferma l’arcivescovo, esprimendo anche solidarietà ai giornalisti del quotidiano Trentino, chiuso pochi giorni fa.

Mustapha, migrante di origine marocchine, 57 anni, è morto a causa del freddo, mentre dormiva in un capannone industriale abbandonato, l'ex macello (foto), a Mori.

La salma è stata rinvenuta alcuni giorni fa, ma solo ieri è stata confermata la causa del decesso.

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