Oggi al via sul cup online prenotazioni per gli insegnanti di nidi e materne

Si apre oggi, sul Cup online, la possibilità di prenotare le vaccinazioni contro Covid 19 per gli insegnanti di nidi e scuole materne che non hanno il medico di medicina generale che ha siglato l'accordo con la Provincia e l'Apss per effettuarle. Al momento sono 189 coloro che hanno dato la disponibilità ma visto che le somministrazioni stanno andando a rilento l'Azienda sanitaria ha deciso di aprire una nuova finestra consentendo di prenotarsi presso i centri vaccinali. Queste vaccinazioni, effettuate con AstraZeneca, saranno effettuate da mercoledì prossimo e potranno interessare il personale sano fino a 65 anni di età. Nei prossimi giorni si capirà anche se la scarsa risposta registrata fino ad ora è dovuta allo scetticismo nei confronti di questo particolare tipo di vaccino da parte degli insegnanti o se è invece legata ai difetti di comunicazione che hanno caratterizzato questa prima fase delle somministrazioni a questa categoria.

Sempre con AstraZeneca dovrebbero partire a breve anche le vaccinazioni sul personale delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco. Intanto si profilano novità per quanto riguarda la possibilità di somministrare una dose unica di vaccino con l'obiettivo di aumentare il numero di persone anche solo parzialmente coperte.É infatti pronta la circolare del ministero della Salute per rivedere il piano delle somministrazioni per chi ha già avuto la malattia. L'Agenzia del farmaco ha già dato il suo parere favorevole, a stretto giro dovrebbe arrivare il via libera del ministero della Salute. La normativa attuale prevedeva doppia dose passati tre mesi dal contagio. Ora, invece, sulla base dell'esperienza maturata in Israele, non sarà più previsto il richiamo per chi il Covid lo ha avuto ed è guarito. Sul fatto se sarebbe opportuno aumentare il numero di somministrazioni delle prime dosi intaccando anche quel 30% di riserve che il Ministero impone alle regioni/province il dibattito è ancora aperto anche se molti ritengono che questa sia l'unica strada per ridurre i ricoveri.

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