Lavoratori delle pulizie in ospedali e Rsa: chiedono il vaccino, ma per la Provincia non è una priorità

ROVERETO - Con un presidio davanti all'ospedale di Rovereto è ripartita oggi la protesta delle lavoratrici delle pulizie. Le addette, 3.000 in Trentino di cui circa la metà impegnate nei servizi di sanificazione delle strutture ospedaliere e delle Rsa, hanno manifestato per sostenere la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da otto anni, ma soprattutto per sollecitare la Provincia sui vaccini.

Queste addette, pur lavorando in condizioni di rischio in ambiente sanitario non sono state incluse tra le categorie con priorità, sottolinea la Cgil. Intanto, dopo 9 mesi, le addette alle pulizie negli ospedali hanno ottenuto il bonus Covid di 300 euro. "Un risultato frutto della determinazione e delle lotte delle lavoratrici - affermano Paola Bassetti della Filcams e Francesca Vespa della Fisascat - e senza la loro mobilitazione il premio sarebbe rimasto solo un miraggio.

La Provincia, infatti, ne aveva vincolato l'erogazione al fatto che le aziende appaltatrici si facessero carico del 50 per cento dell'importo. Una scelta iniqua che differenzia tra lavoratori". E sui vaccini i sindacati rilanciano. "Piazza Dante - affermano le sindacaliste - ad oggi è rimasta sostanzialmente immobile, ignorando le richieste e le preoccupazioni delle addette impegnate ormai da un anno in prima linea contro la pandemia. Tra le lavoratrici, soprattutto quelle impegnate negli ospedali e nelle case di riposo, c'è delusione ed esasperazione". "L'assessorato alla Salute non ha mai risposto alla richiesta di inserire anche la loro categorie tra quelle che possono vaccinarsi con priorità. Così vengono trattate come personale di serie B".

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