Asili e materne aperte anche con la zona rossa per i figli degli operatori sanitari, scoppiano le polemiche Lucia Coppola: "Gli altri genitori che dovrebbero dire"?

Lucia Coppola: "Si pensi a tutti i genitori"

Servizi per l’infanzia garantiti alle famiglie degli operatori sanitari, esplodono le polemiche. In molti hanno giudicato sbagliata questa decisione della giunta.
 
La scelta di Fugatti
 
“L’imminente passaggio del Trentino in zona rossa comporterà la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, ma l’Amministrazione provinciale ha ritenuto di prestare particolare attenzione alle famiglie di chi opera in prima linea ormai da un anno, accanto ai ragazzi con bisogni educativi speciali”. hanno spiegato Stefania Segnana e il collega di Giunta con delega all’istruzione, Mirko Bisesti. L’ordinanza firmata dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti prevede che “per i periodi di sospensione dei servizi socio educativi della prima infanzia” sarà “ possibile svolgere attività in presenza anche in favore di figli e minori in affido di operatori sanitari in servizio nelle strutture sanitarie pubbliche e private, nonché nelle Rsa” del territorio provinciale.
 
Le perplessità di Lucia Coppola 

"Il Trentino, zona rossa da lunedì 15 a causa dei dati allarmanti legati alla pandemia da Covid 19 - spiega la consigliera provinciale del gruppo misto - mette inevitabilmente in una situazione di grande difficoltà molte giovani famiglie che non possono lasciare i figli minori incustoditi ma devono recarsi comunque al lavoro, non potendo usufruire dello smart working, detto anche lavoro agile. Conforta certo il fatto che i figli dei sanitari impegnati nelle strutture ospedaliere e nelle Rsa possano comunque andare a scuola in presenza. Cosi come i bambini e le bambine con bisogni educativi speciali. Ma non è possibile non pensare anche a tutte le altre categorie lavorative che vivono uguali difficoltà nel non poter accudire i propri figli. Soprattutto perché non possono fare affidamento sui nonni, considerati soggetti particolarmente vulnerabili".

E prosegue: "Perciò è importante e indispensabile che il governo provinciale si attivi da subito per consentire l' elargizione del bonus baby sitter. Permettendo inoltre alle lavoratrice e ai lavoratori, in tutti i casi in cui sia possibile, di lavorare da remoto. Sappiamo che la zona rossa non dovrebbe protrarsi oltre le due o tre settimane, tuttavia non possiamo ignorare il grido di aiuto di tante famiglie davvero disperate che non sanno come assicurare la dovuta cura e assistenza ai bambini e ai ragazzini che certo  non  possono essere abbandonati a se stessi e devono essere anche seguiti nella didattica a distanza. Auspico indispensabile che gli assessorati competenti a livello provinciale si attivino al più presto. Per non rendere ancora più tragico e difficile questo momento complicato sul piano sanitario ma anche su quello psicologico e sociale".

L'ordinanza di Maurizio Fugatti