I nostri medici, un vero patrimonio

La lettera al direttore

I nostri medici, un vero patrimonio

Caro Direttore, tu sai che sono contrario alle lettere pubblicate da parte dei lettori inneggianti a medici professionisti che fanno professionalmente molto bene il loro lavoro, drammatico e spesso mal riconosciuto. Il fatto che in questi giorni allo Spallanzani di Roma si sia individuato il primo mattone per capire e combattere il coronavirus, mi riporta immediatamente al nostro piccolo mondo montano.

Parlo della dottoressa Cazzoli che curò con tecniche avanzatissime il mio nascosto morbo di Krhon, anticipato dallo splendido amico dottor. Tafner. Parlo della dottoressa Morandi che mi riattaccò un indice maldestramente segato con motosega in Bondone, di domenica.
Ecco, questi "medici" locali - come gli altri - sono il nostro vero patrimonio prezioso, nazionale, non solo regionale. Anche noi siamo un'eccellenza, lo dimostro io che a 77 anni con i miei mali condivido questa nostra vita, vivendo dopo 30 anni e più come tutti gli altri.

Giuliano Fago Golfarelli


 

Un patrimonio costruito ogni giorno

Grazie per aver aperto insieme a noi una finestra su nomi e su storie che in fondo fanno un po' parte della storia di ognuno di noi. È davvero un patrimonio prezioso, quello costruito ogni giorno - da tanto tempo - dalle persone che tu citi e dalle tante altre (non solo in campo sanitario) che spesso vengono ringraziate da altri lettori.

a.faustini@ladige.it

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