Salviamo il Lagorai Basta offese all’ambiente

La lettera al direttore

Salviamo il Lagorai Basta offese all’ambiente

Caro direttore, frequento e apprezzo la valle di Fiemme e la zona del Lagorai ormai da quasi cinquant’anni, e non posso non esprimere la mia forte preoccupazione per la crescente antropizzazione e lo snaturamento di ambiente, luoghi e tradizioni che ormai da tempo sono sotto gli occhi di tutti. Tanto si è sacrificato sull’altare del dio denaro, con il solito ipocrita slogan del benessere dei valligiani (a ben guardare: alti profitti delle solite poche persone, ma quante sono le società di fuori provincia? Per tacer - horribile dictu - della lunga mano della criminalità organizzata nell’industria del turismo…).

Si può certo continuare a perseguire il modello Disneyland: enormi masse di persone per un turismo sempre più mordi e fuggi (Venezia docet, ma almeno lì si è arrivati alla decisione di contingentare): oltre al palese e aggravato danno ambientale, il delicato ecosistema delle valli alpine patisce ben altre criticità (enormi produzioni di rifiuti, problematiche nei trasporti, eccetera).

Sono invece convinto (e come me molti autorevoli esperti) che la via del turismo sostenibile sia non solo praticabile, ma risulti a medio e lungo termine ben più pagante di quanto fatto finora: già in Svizzera ed Alto Adige abbiamo numerosi esempi dove (a parità di introiti) un modello più rispettoso dell’ambiente non solo non ha allontanato i turisti, ma anzi ha portato a periodi di permanenza più lunghi, in un contesto più rispettoso per ambiente e residenti.

Qualcuno ci renderà conto un giorno anche di quanto abbiamo fatto pro (o contro) la comune Madre terra e il Creato: è con questo spirito di credente e di appassionato delle bellezze alpine che mi rivolgo a quanti sono in grado di trasformare l’ennesimo, temuto, scempio di Malga Lagorai in un gesto di sapienza lungimirante. Non cedete al trito ricatto (morale e sostanziale) dei soliti ingordi: tutta la comunità e i turisti stessi ve ne saranno eternamente grati!

Già altrove (penso all’esperienza Transdolomites di cui faccio parte) si sta cercando di lasciare un segno importante alle generazioni future: cosa possiamo pretendere dai nostri figli e nipoti, in termini di salvaguardia ambientale, se l’esempio vale più di molte parole e quanto stiamo portando avanti è una barbarie devastatrice?

Francesco Fellin, ricercatore - Padova


 

Offrire un'esperienza vera

Procediamo con ordine. La criminalità organizzata - analisi e dati alla mano - non è ancora arrivata. Le procure dicono che siamo a rischio infiltrazione, ma ancora le infiltrazioni non sono accertate. Sulle “solite” e “poche” persone ho poi qualche dubbio: il turismo, non solo in quella valle, dà da mangiare - direttamente o indirettamente - a quasi tutti ed è impensabile che il mercato non si apra anche a soggetti esterni. Nel dire che il Trentino è ancora lontano dal modello Disneyland apprezzo invece che lei inviti tutti a ragionare ancor di più sul turismo sostenibile, fronte sul quale questa terra è peraltro impegnata da tempo.
Apprezzo molto anche le battaglie portate avanti da Transdolomites, anche se non vedo sempre ingordi, mostri e barbarie devastatrice ovunque. Una cosa è l’invito all’attenzione. Che ci sta ed è necessario.

Una cosa è fermare il mondo. Cosa ovviamente impossibile. E anche sbagliata, perché molte ristrutturazioni sono utili e per così dire virtuose. Altra cosa è ragionare - e in tal senso considero la sua lettera uno spunto - su come il mondo si stia evolvendo (o involvendo?) chiedendosi cosa sarà il futuro per questa terra e dove dobbiamo andare per offrire a chi viene da queste parti un’esperienza vera.

a.faustini@ladige.it

comments powered by Disqus