Addio a Gemma Pompei, è una perdita incolmabile

La lettera al direttore

Addio a Gemma Pompei, una perdita incolmabile

Ho conosciuto Gemma Pompei nel lontano 1975. Veniva da Milano per iniziare la sua attività nel Centro di Medicina Sociale, uno dei primi servizi territoriali di neuropsichiatria infantile in Italia. Eravamo un gruppo giovane ed entusiasta di lavorare per un progetto rivoluzionario. Lei diede fin da subito un contributo fondamentale a quella stagione straordinaria con la sua nota generosità e competenza. Lei era un po’ più “grande” di noi e con il suo lavoro ci trasmetteva immediatamente serenità e calore anche grazie a quella sua capacità di essere sobria e loquace nello stesso tempo calibrando il tutto nella giusta misura, qualità propria della terra da cui proveniva, le Marche.
Passati molti anni anche come dirigente dei Distretti Sanitari di Fiemme e Fassa ho potuto apprezzare il grande spirito di servizio ed il suo determinante contributo a fare funzionare un’attività territoriale di psicologia che purtroppo in periferia risultava zoppicante. Arrivata alla pensione, conoscendola innamorata del suo lavoro, la contattai come amico e presidente di Estuario, associazione che si occupa di disabilità psichica, ed anche questa volta non si tirò indietro e si rese disponibile alla supervisione periodica degli operatori ed all’aggiornamento dei volontari Ed ecco cosa scrivono gli operatori. È stata una presenza fondamentale nell’aiutarci a capire come affrontare le più svariate questioni che noi, in autonomia, trovavamo difficoltà a risolvere. La sua disponibilità ci ha permesso di crescere e di affrontare le problematiche quotidiane attraverso dei punti fermi che la dott.ssa Pompei ci ha suggerito. Aveva la capacità di immedesimarsi nelle situazioni da sbrogliare, di immergersi nei dibattiti e di uscirne con idee costruttive, non solo a livello teorico, ma anche pratico, offrendo degli spunti di analisi e di lavoro che per noi si sono rivelati molto importanti e che ci hanno permesso di crescere come equipe. Il suo lavoro insostituibile rimarrà sempre nei nostri ricordi, come sempre rimarrà il ricordo di lei, di una professionista seria e preparata, di una persona attenta, curiosa, ironica e disponibile. È stato un piacere e un onore collaborare con lei. Ci mancherà molto.
Grazie Gemma per tutto quello che ci hai donato e non dimenticheremo il tuo sorriso.

Renzo Nardelli

Era davvero una bella persona

La capacità di immedesimarsi nelle situazioni da sbrogliare, di immergersi nei dibattito e di uscirne con idee costruttive: altre persone, in queste ore, mi stanno parlando di queste caratteristiche e stanno di fatto dipingendo, con il pennello della stima (profonda) e della nostalgia (lacerante, anche per come ci si deve staccare in questo momento, con questa distanza alla quale proprio non siamo abituati), il quadro prezioso della dottoressa Pompei. Una persona che ha lasciato non solo ricordi, ma anche un grande lavoro, un’eredità importante, il senso di una professionalità significativa e generosa unita a tratti fatti di ironia, di profonda preparazione, di attenzione. Davvero una bella persona. Da ogni punto di vista.

lettere@ladige.it

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