Covid, oggi altri 483 decessi Quasi ventimila i nuovi contagi Si valutano nuove restrizioni

Sono 19.978 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore.

I guariti o dimessi sono 17.040. I deceduti sono 483. 

Lo rende noto il bollettino del Ministero della Salute.

Sono stati 172.119 i tamponi effettuati ieri per il coronavirus in Italia.

Il tasso di positività rispetto ai nuovi casi (19.978) è sceso all'11,6% (-0,9%) rispetto a ieri.

Frattanto, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha convocato per lunedì mattina una riunione con Regioni, Anci e Upi con all'ordine del giorno le misure per il nuovo Dpcm che entrerà in vigore il 16 gennaio. All'incontro, in programma alle 10.30, parteciperà in video conferenza anche il ministro della Salute Roberto Speranza.

I presidenti delle 5 Regioni che da lunedì entreranno nella zona di rischio arancione - Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Calabria, Sicilia - chiedono con una lettera al Governo "di fornire doverose e puntuali rassicurazioni circa un'immediata messa in campo di ristori e la loro quantificazione". Questo per evitare, scrivono Zaia, Bonaccini, Fontana, Spirlì e Musumeci - "ulteriori penalizzazioni alle categorie colpite e per scongiurare il rischio che interi comparti vengano definitivamente cancellati dalla geografia economica delle nostre Regioni".

Nel nuovo dpcm con le misure antipandemiche è prevista la conferma delle attuali misure mentre si stanno valutando nuove restrizioni, anche se al momento non sembrerebbero essere già state definite le nuove misure.

Dopo l'abbassamento della soglia dell'Rt per determinare il posizionamento nelle fasce, il governo sta pensando di introdurre un'ulteriore stretta: se l'incidenza settimanale dei casi è superiore a 250 ogni 100mila abitanti scatta in automatico la zona rossa. La proposta, avanzata dall'Istituto superiore di Sanità, è stata condivisa dal Cts e dovrà essere concordata con le Regioni. Un incontro tra il governo e le regioni non è ancora stato fissato ma è probabile che si tenga all'inizio della prossima settimana in vista della scadenza del Dpcm il 15 gennaio.

In base all'ultimo monitoraggio, con l'abbassamento dei parametri relativi all'incidenza dei casi, il Trentino è lontano  l'unica regione che andrebbe automaticamente in zona rossa sarebbe il Veneto, che ieri aveva un'incidenza a sette giorni di 454,31 casi per 100mila abitanti. A rischio anche l'Emilia Romagna, con un'incidenza a 242,44. In tutto sono cinque ad oggi le regioni o province autonome che superano i 200 casi ogni 100mila abitanti: oltre a Veneto ed Emilia Romagna, ci sono la provincia di Bolzano (231,36), il Friuli Venezia Giulia (205,39) e le Marche (201).

In ogni caso, nessuna regione è sotto la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti, quella che, dice la cabina di regia del ministero della Salute, permetterebbe "il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e il tracciamento dei loro contatti". L'incidenza più bassa si registra in Toscana, con 78,95 casi ogni 100mila abitanti.

Il governo sta valutando anche la proroga dello stato di emergenza in scadenza a fine gennaio. Non sarebbe ancora tuttavia definita la durata della nuova proroga.

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