Bilancio 2021 magro per il Comune di Trento

di Lorenzo Basso

Segna rosso il bilancio previsionale del 2021 del Comune di Trento: in sofferenza per le mancate entrate dell'anno in corso (mentre il 2020 vede un rendiconto in pareggio) i primi dati sull'anno venturo parlano di un possibile passivo di circa 762mila euro. Le risorse mancanti, stimate sulla base di un totale di uscite pari a 186 milioni, andranno ora recuperate stralciando voci e previsioni di spesa, in modo tale da recuperare quanto necessario per chiudere l'anno in equilibrio di bilancio, nella speranza che prossimamente la Provincia riesca a reperire ulteriori risorse. Magari anche attraverso il ricorso a fondi europei. Ad ogni modo, secondo quanto emerso dalla seduta della Commissione bilancio del tardo pomeriggio di ieri, convocata in videoconferenza, quello che ci aspetta sembra essere un anno di ristrettezze per le casse cittadine, con una previsione di trasferimenti da parte della Provincia inferiore di tre milioni rispetto a quelli del 2020.
«Si tratta dei primi dati - ha specificato l'assessore competente Mariachiara Franzoia, al termine della seduta - che non tiene conto ancora delle modifiche che saremmo chiamati a fare per diminuire le previsioni di spesa. La prima stima tiene conto di diversi fattori, ma certamente quello che incide maggiormente sono le minori entrate sulla parte corrente registrate quest'anno. Non gioca a nostro favore, poi, l'assoluta incertezza in cui ci muoviamo, relativa soprattutto al protocollo di finanza locale presentato nei giorni scorsi al Consiglio delle autonomie locali. Ora speriamo che la Provincia riesca a reperire nuove risorse nel 2021, anche perché per il momento siamo chiamati a fare i conti con quanto abbiamo».
Secondo quanto riportato nella prima previsione, le spese principali di Palazzo Thun sulla parte corrente sono legate a stipendi dei dipendenti (per un totale di 58,3 milioni di euro), acquisto programmato di beni e servizi, del valore di 74,6 milioni, trasferimenti correnti (che ammontano a più di 31,5 milioni) e circa 12 milioni per il fondo pluriennale vincolato, il fondo svalutazione crediti e il fondo soccombenza.
Anche per gli anni a venire, cioè 2022 e 2023, le previsioni non sono rosee, con un possibile ammanco rispettivamente di 961mila e 826mila euro. Per il futuro, nondimeno, si potrà valutare lo spostamento di alcuni oneri sulla parte corrente, in modo da garantire il pareggio di bilancio.

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