Tutti i colori della regina: un libro sui vestiti di Elisabetta, la sovrana highlander

Sono i colori a rendere “umana, simile a noi e persino ironica” Elisabetta II, la regina dei record, a cominciare dagli oltre 25.000 giorni sul trono, e ora anche dell’arcobaleno. Una Rainbow Queen come ce la mostrano le foto raccolte e commentate da Sali Hughes, giornalista ed editorialista del Guardian in «The Queen» (pp 368, euro 18,90), in libreria per Vallardi nella traduzione di Marta Cai.

Un diario a colori della regina Elisabetta in oltre 360 pagine, con la prefazione della consulente d’immagine Rossella Migliaccio, che è un viaggio nell’eleganza e nella stravaganza della regina più amata.
Dai castigati twin-set ai kilt da matrona, dai giudiziosi tacchi squadrati alla fidata borsa Launer sempre al suo fianco, Elisabetta II ammalia grazie a un guardaroba che ha finito per diventare il simbolo non solo di una monarca, ma anche di una monarchia.

Dall’arancione al giallo, dal rosa al lilla e dal verde fluo al bluet, il libro va alla scoperta dei mille colori della regina e di come sono stati indossati nelle occasioni fondamentali che hanno segnato la nostra storia recente e riserva tante sorprese e curiosità.
Su tutti domina il rosso, anche se “quel tocco che un tempo velava di tanto in tanto le sue labbra è stato ormai mandato in pensione” dice la Hughes che passa in rassegna, dalla scatola scarlatta della corrispondenza del mattino alle divise delle guardie di Buckingham Palace, dai tweed rossi alle lane bouclé cremisi, ciliegia o borgogna, il guardaroba della regina.

“Un fatto che non è così lampante, ma di cui i fornitori della Casa reale sono ben consapevoli, è che ogni cosa che la regina indossa fa tendenza. Nel 2016, durante le celebrazioni per il suo novantesimo compleanno, l’abito verde evidenziatore indossato per la tradizionale parata in suo onore ha reso virale l’hashtag #NeonAt90 e ha fatto impennare del 137% le vendite di abiti e accessori fluo” spiega la Hughes.
Al matrimonio del nipote William e a tutte le visite ufficiali in Australia (è uno dei colori nazionali) ha fatto la sua comparsa in giallo oro, racconta l’autrice del libro. Il blu reale è una scelta scontata, ma in realtà, “da sempre e soprattutto negli ultimi anni, Elisabetta II indossa il turchese, il polvere, l’azzurro baby e l’acquamarina, e spesso anche i più energici zaffiro, foglia di tè e navy”. E che dire dei viola e dei porpora associati alla monarchia da secoli tanto che Elisabetta I vietò di indossarli a chiunque non appartenesse ai ranghi più elevati della famiglia reale? Elisabetta II sembra prediligere i lavanda e i lilla, ma “ultimamente sembra apprezzare anche il vivace magenta, i porpora più accesi, l’ultravioletto dai toni fluo”.

La sovrana più longeva della storia, non solo britannica, è in carica dal 6 febbraio 1952. “Un regno di quasi settant’anni, peraltro il più vasto al mondo se consideriamo i sedici Paesi del Commonwealth, con ben 139 milioni di sudditi” spiega la Migliaccio nella prefazione e ci ricorda che Elisabetta II “è l’essere umano ritratto sul maggior numero di monete e banconote al mondo, in uso in ben 35 Paesi. Non si contano i suoi ritratti e le opere che ha ispirato”. Sembra, dice la Migliaccio, “una donna bionica: è sopravvissuta alla storia, alla sua famiglia e in definitiva a se stessa. Nel suo lungo regno ha visto 14 primi ministri inglesi, 7 papi e 13 presidenti degli Stati Uniti (da Harry Truman a Donald Trump, passando per John Fitzgerald Kennedy e Barack Obama)”.

E in un mondo in cui la serietà sembra vestire sempre di grigio o nero, la regina Elisabetta ci insegna anche che resilienza, dedizione e discrezione possono essere espressi da tutte le sfumature dell’arcobaleno.

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