«Dati più trasparenti e sanità potenziata contro il covid» La petizione trentina online
Ha già quasi raggiunto le 300 sottoscrizioni in questi minuti, alle 15, la petizione lanciata circa venti ore fa da SosCovid Trentino che chiede di potenziare i servizi sanitari ospedalieri e domiciliari, nonché di garantire una maggiore completezza e trasparenza sui dati della pandemia in Trentino.
Tra i primi firmatari diverse figure note della scena pubblica locale, come i segretari di Cgil, Cisl e Uil (Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti), il presidente dell'Ordine dei medici (Marco Ioppi), il numero uno di Confindustria, Fausto Manzana, il presidente di Cnca del Trentino, Claudio Bassetti, l’avvocato Nicola Canestrini, il presidente dell'Anpi, Mario Cossali, il presidente delle Acli, Luca Oliver, Mariapia Amistadi di Psicologi per i popoli, l'ex rettore dell'Università di Trento Davide Bassi.
«Facciamo appello dunque alla Provincia di Trento perché superi ogni ritrosia e nell’interesse di tutti i cittadini e le cittadine renda note tutte le informazioni a sua disposizione sul monitoraggio dei soggetti positivi», si legge.
Nel testo della petizione, che lancia un grido per chiedere di rafforzare le risposte all'epidemia, non si entra nel dettaglio di quali informazioni vadano liberate dall'opacità istituzionale che caratterizza le comunicazioni locali e nazionali. Di certo uno dei nodi sullo sfondo sono i referti dei test antigenici rapidi, non riportati nelle tabelle ufficiali malgrado la loro attendibilità sia tale da indurre la stessa Apss a considerare formalmente malato un soggetto positivo a questo tampone.
A livello nazionale sta ottenendo parecchi riscontri e visibilità mediatica un'altra petizione, che chiede la diffusione regolare di dati completi e in formato aperto: «I dati su cui prende le decisioni il governo devono essere pubblici!». In questo caso si entra nel dettaglio anche sugli indicatori di processo che ad oggi non vengono forniti all'opinione pubblica, rendendo così più complicata e meno affidabile ogni analisi che tenti di fotografare la situazione (non si conoscono, fra gli altri, i tipi di flussi ospedalieri, tra nuovi ricoveri, trasferimenti interni di reparto, decessi, il che potrebbe fuorviare una sintesi della tendenza quotidiana nei territori).
Per tornare alla petizione trentina, eccone il testo:
«Il Trentino si trova immerso nella seconda ondata dell’epidemia prodotta dal coronavirus. In questa fase delicatissima e drammatica che ha già causato un numero spaventoso di vittime sul nostro territorio e di fronte alla crescita preoccupante della pressione sulle strutture sanitarie riteniamo sia indispensabile, per contrastare in modo responsabile l’epidemia, gestire tutte le informazioni relative al contagio nella massima trasparenza possibile.
Ogni informazione disponibile sull’evoluzione locale della pandemia è preziosa per la comunità scientifica che solo sulla base di dati aperti, trasparenti e univoci può supportare lo sforzo straordinario delle autorità sanitarie nel contenere il contagio, contribuendo per esempio ad analizzare nel modo più corretto possibile l’andamento epidemiologico e l’efficacia delle misure di contrasto messe in atto fino a questo momento.
Questi dati servono anche all’opinione pubblica che ha il diritto di conoscere qual è la reale situazione del contagio sul nostro territorio per rendersi davvero conto della gravità del momento e dunque comprendere il senso pieno dei sacrifici che ciascuno di noi è chiamato a fare nell’obiettivo di arrestare la diffusione del virus SARS-CoV-2.
Tra l’altro, purtroppo, le informazioni sulla progressione dei ricoveri in ospedale e sugli accessi ai reparti di cure intensive così come il dato sulla mortalità, dimostrano che la situazione in Trentino non è ancora in miglioramento. Su questo fronte crediamo vada ulteriormente potenziata la Centrale Covid per la presa in carico dei positivi e vadano ampliati i servizi territoriali, anche con l’accoglienza in strutture non ospedaliere, per rafforzare la rete di assistenza ai malati, a partire dalle persone anziane che troppo spesso restano sole e prive di conforto anche nei frangenti più drammatici.
Facciamo appello dunque alla Provincia di Trento perché superi ogni ritrosia e nell’interesse di tutti i cittadini e le cittadine renda note tutte le informazioni a sua disposizione sul monitoraggio dei soggetti positivi».