L'erotismo dei «Canti Onti» in scena stasera a Roncegno
Ha contorni decisamente particolari e stuzzicanti «Canti Onti» il nuovo progetto di Renato Morelli che debutterà stasera al Palace Hotel di Roncegno per la stagione dei «Concerti del martedì» (ore 21). Si tratta di uno spettacolo che nasce da una ricerca di Morelli sulla sessualità e l'erotismo nel repertorio popolare trentino (e alpino) proposta sul palco dal musicista insieme al «Cantiere Ttt» e a Gianluigi Sacco, dei Belumat. In questa intervista con Renato Morelli (primo a sinistra nella foto) ci siamo fatti raccontare la genesi di «Canti Onti»
Ha contorni decisamente particolari e stuzzicanti «Canti Onti» il nuovo progetto di Renato Morelli che debutterà stasera al Palace Hotel di Roncegno per la stagione dei «Concerti del martedì» (ore 21). Si tratta di uno spettacolo che nasce da una ricerca di Morelli sulla sessualità e l'erotismo nel repertorio popolare trentino (e alpino) proposta sul palco dal musicista insieme al «Cantiere Ttt» e a Gianluigi Sacco, dei Belumat. In questa intervista con Renato Morelli (primo a sinistra nella foto) ci siamo fatti raccontare la genesi di «Canti Onti».
Quali le radici di questo curioso progetto dalle tinte erotiche?
«Nel corso delle mie ricerche, condotte "sul campo" nell'arco di un trentennio, ho raccolto un consistente archivio di canti popolari, che adesso sto riproponendo attraverso vari progetti monografici con il Cantiere Ttt, sigla che sta per musiche dal Trentino, Tirolo, Transilvania. Così, dopo i canti di emigrazione (con lo spettacolo "Come un fiume" e "Viaggiatori nell'Impero") e i canti di questua natalizio-epifanici ("Stelle Gelindi Tre Re"), questa volta la scelta è caduta su un repertorio particolare, solitamente assente dai programmi di sala, ma largamente presente nella tradizione popolare canora trentina e alpina più in generale: il canto erotico, licenzioso, trasgressivo. Un repertorio che ha saputo sopravvivere nelle pieghe della storia fino ai nostri giorni - nonostante l'ostilità e le proibizioni dell'autorità religiosa e civile - ricorrendo a un uso sapiente di metafore, doppi sensi e giochi di parole».
Nel progetto ha coinvolto anche il noto scrittore-poeta-cantautore Gianluigi Secco, dello «storico» gruppo Belumat.
«Oltre ai canti "onti" che lui ha raccolto in area veneto-istriana, nel Nord Est, di rilevante interesse risultano le varianti registrate da Secco presso le comunità degli emigranti veneti e trentini in Brasile e in Messico: spesso infatti, canti che da noi sono scomparsi da tempo (anche per l'effetto di varie censure), oppure che risultano decurtati di alcune strofe "piccanti", sopravvivono fortunatamente ancora nella memoria collettiva di queste comunità, in versione integrale».
Quale tipo di canti allora eseguirete domani a Roncegno?
«Proporremo una selezione ragionata di questo vasto repertorio, seguendo un itinerario tematico articolato in singoli capitoli, quali ad esempio: consigli della madre alla figlia che vuole maritarsi, tradimenti giustificati, amanti ingannatori, preti frati e conventi, seduttori e tentatori, lamentazioni delle malmaritate, pennuti vari, anguille, uccellini e galletti, qualità della donna, denominazioni di lui, denominazioni di lei, proposte indecenti».
Pensate di coinvolgere in qualche modo anche il pubblico?
«Molti di questi canti hanno una struttura strofica piuttosto semplice che prevede spesso la ripetizione del verso principale introdotto dal solista: si prestano quindi molto bene a essere cantati anche dal pubblico presente in sala, in risposta alle sollecitazioni del gruppo musicale. Invitiamo dunque il pubblico amante del canto a partecipare attivamente alla performance canora».