Arisa: «Canterò lassù, insieme al vento»
Dal trionfo sul palco dell'ultimo Sanremo, Arisa approda ai «Suoni delle Dolomiti» con un live dai contorni particolari sul quale «fantasticava» da tempo. Rosalba Pippa, in arte Arisa, martedì pomeriggio (alle 13 o alle 14 a seconda del meteo) sarà in concerto al rifugio Fuciade (Fassa, passo San Pellegrino; se piove, alle 21 al cinema Marmolada di Canazei). Sarà una performance, come racconta in questa intervista, in cui vestirà in maniera differente alcuni dei suoi maggiori successi compresa quella «Controvento» con cui ha conquistato pubblico e giuria sul palco dell'Ariston
Dal trionfo sul palco dell'ultimo Sanremo, Arisa approda ai «Suoni delle Dolomiti» con un live dai contorni particolari sul quale «fantasticava» da tempo.
Rosalba Pippa, in arte Arisa, martedì pomeriggio (alle 13 o alle 14 a seconda del meteo) sarà in concerto al rifugio Fuciade (Fassa, passo San Pellegrino; se piove, alle 21 al cinema Marmolada di Canazei). Sarà una performance, come racconta in questa intervista, in cui vestirà in maniera differente alcuni dei suoi maggiori successi compresa quella «Controvento» con cui ha conquistato pubblico e giuria sul palco dell'Ariston.
Che effetto le fa esibirsi in alta quota per i Suoni delle Dolomiti?
«Non vedo l'ora di immergermi in questa situazione, di immergermi nella natura. Quest'anno avevo chiesto alla mia agenzia di trovarmi più date possibili in un contesto legato al verde, in luoghi in cui, in maniera diversa, si potesse avvertitre il battito degli alberi. Attendevo di partecipare ai "Suoni" da tantissimo tempo e quindi sono molto felice e anche ansiosa per il concerto di martedì»,
Quale set ha preparato per questa occasione e chi ci sarà al suo fianco?
«Ci saranno i musicisti del Gnu Quartet, una formazione che mi piace tantissimo per la sua capacità di materializzare il suono degli archi e Giuseppe Barbera, pianista classico che mi accompagna ormai da cinque anni, praticamente da quando ho iniziato. Io mi sono immaginata un concerto molto soave e vorrei dare concretezza a questa mia idea. Penso che il risultato della commistione fra gli archi, il flauto, il pianoforte e la mia voce darà vita a qualcosa di molto etereo e insieme avvolgente. Vorrei un suono capace di unirsi al fluire del vento senza "disturbare" e nello stesso tempo capace di coinvolgere».
Non ha certo un sound soave invece il brano «Fragili» nato dalla sua collaborazione, di cui si fa un gran parlare in questa estate, con i Club Dogo, uno dei gruppi hip hop al top in Italia.
«Sono stati loro a chiamarmi e a propormi di cantare insieme a loro una canzone. L'idea mi è subito piaciuta molto, anche perché si tratta di una canzone diversa dalla mia dimensione abituale con atmosfere che mi ricordano il mood di Rhianna. Oltre al sound mi ha convinto anche il testo del brano in cui si parla della fragilittà di tutti noi, una canzone d'amore in cui si spezza anche l'aurea di cattivi ragazzi dei Club Dogo che in realtà sono persone davvero in gamba»,
Come ha metabolizzato la vittoria a Sanremo grazie a «Controvento» adesso che sono passati diversi mesi?
«Sono molto contenta di questo successo e probabilmente mi sto rendendo conto solo con il passare del tempo del suo rilievo, della sua importanza. Per me è stato il momento in cui veniva riconosciuto il mio lavoro di cantante e la mia dimensione di artista. Il momento in cui mi sono sentita davvero una cantante ed è stato premiata la mia costanza ed il mio impegno. Penso che da quella serata sul palco dell'Ariston sia iniziata davvero una fase nuova della mia carriera».
Iniziando dal nuovo disco «Se vedo te»: cosa ha voluto raccontare in queste canzoni?
«È la fotografia degli stati d'animo che hanno caratterizzato la mia vita negli ultimi anni. Ci sono delle atmosfere molto lunari insieme ad altre più comcrete e decise. Mi pare che il disco sia stato apprezzato anche grazie al contributo di molti autori che amo molto ed hanno scitto per me. Alcuni lo considerano un lavoro troppo eterogeneo ma credo che questo sia un valore per me che sono un'interprete»,
Si è divertita a dare la voce al personaggio Gloria del film d'animazione «Barry, Gloria e i Disco Worms» uscito in aprile?
«Per me si trattava della terza esperienza nel doppiaggio. perché in passato avevo dato voce anche ad un altro cartoon,"Cattivissimo me", e anche del film d'animazione di Luc Besson "Un mostro a Parigi". Mi diverto sempre sia perché si tratta di un modo per utilizzare la voce in maniera molto diversa rispetto al cantare sia perché si incontra il mondo dei bambini con un intrattenimento molto pulito».