Avere figli al giorno d'oggi: i dati Istat sulle wonder mamme
Oltre la metà delle mamme (il 53%) ha un lavoro e, dai dati sulle motivazioni e sul grado di soddisfazione (7,8 in una scala di 10), si tratta di un lavoro cui tengono tanto. Tuttavia, due su dieci (oltre il 22%) tra quelle che erano occupate all'inizio della gravidanza a circa due anni dalla nascita del bambino non lo è più: ha dovuto lasciare l'impiego (nella metà dei casi), non le è stato rinnovato il contratto (in un caso su cinque) o è stata licenziata. Il 42,7% di quelle che hanno continuato a lavorare dichiara di avere problemi nel conciliare l'attività lavorativa e gli impegni familiari. L'Istat le definisce 'funambolì, nel volume loro dedicato Avere figli negli 2000, ed in effetti, a leggere i dati, sono tempi duri per le mamme.
Le donne italiane lo diventano sempre più tardi, la media si avvicina ai trent'anni, e si impenna il dato delle quarantenni (dal 3,1% del 2002 al 6,2% nel 2012), vorrebbero anche più figli (poco più di due è la media dei figli 'attesì), ma si fermano a 1,4. Sono protagoniste del cambiamento, della "secolarizzazione" della famiglia: il 25% dei bambini nel 2012 (132 mila) è nata da coppie non sposate. Ma sono anche inchiodate al ruolo di figlie: il 51,4% dei bimbi sotto i due anni è accudito dai nonni; mentre il 37,8% frequenta un asilo nido. Quattro neomamme su dieci hanno dichiarato di non poter far fronte ad una spesa imprevista di 800 euro (è questo uno degli indicatori con il quale l'Istat rileva i casi di "severa deprivazione"), con importanti differenze territoriali: al Nord la percentuale di chi non riesce a sostenere questo aggravio è il 35,3%, mentre nel Mezzogiorno è il 51. La partecipazione femminile al mercato del lavoro, dice l'Istat, non è stato accompagnata dalla trasformazione dei ruolo all'interno della famiglia e della coppia, "così il lavoro extradomestico molto spesso si va a sommare al carico di impegni familiari in un funambolico tentativo di conciliare i diversi ruoli di lavoratrice, compagna, madre e figlia".
Mamma, papà e due bambini è ancora il modello di famiglia perfetta. Se il tasso di fecondità si ferma ad 1,4 figli per donna nel 2012 (anche grazie al dato degli stranieri, un quinto dei nuovi nati), due figli è la "composizione attesa": poco meno di 2,29 figli per donna nel 2012, contro il 2,22 del 2005 e il 2,24 del 2002. Se quasi sei madri su dieci non progettano di allargare ulteriormente la famiglia, la prima ragione è aver già raggiunto il numero desiderato di figli (per 36,6%), ci sono poi i problemi economici (23,4%), infine quelli legati all'età (15,5%). Contano anche il peso e le preoccupazioni per la gravidanza, il parto e la crescita dei figli (espressa dal 7% delle madri), motivi di lavoro della donna o del partner e le difficoltà nella conciliazione degli impegni familiari e lavorativi (5,6%) ed infine motivi di salute della donna o del partner (3,1%).