Le tre voci del Volo vincono il festival di Sanremo
Sono Il Volo, con Grande amore, i vincitori dell'edizione 2015 del Festival di Sanremo
Sono Il Volo, con Grande amore, i vincitori dell'edizione 2015 del Festival di Sanremo. Al secondo posto Nek, con Fatti avanti amore e al terzo posto Malika Ayane con Adesso e qui (nostalgico presente). Un grazie al manager "Michele Torpedine", all'orchestra, "che è il 50% dell'esibizione" e per "un sogno che è diventato realtà grazie Italia": è la reazione a caldo dei tre interpreti, dopo la vittoria e prima di eseguire di nuovo il brano Grande amore per la chiusura del Festival.
La classifica dei big dal quarto al sedicesimo posto:
4) Annalisa - Una finestra tra le stelle
5) Chiara - Straordinario
6) Marco Masini - Che giorno è
7) Dear Jack - Il mondo esplode tranne noi
8) Gianluca Grignani - Sogni infranti
9) Nina Zilli - Sola
10) Lorenzo Fragola - Siamo uguali
11) Alex Britti - Un attimo importante
12) Irene Grandi - Un vento senza nome
13) Nesli - Buona fortuna amore
14) Bianca Atzei - Il solo al mondo
15) Moreno - Oggi ti parlo così
16) Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi - Io sono una finestra.
ll Premio della Critica Mia Martini - Sezione Campioni è andato a Malika Ayane con il brano "Adesso e qui (nostalgico presente). A Malika sono andati 36 voti. Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi ne hanno presi 19, Nek 10. Quest'ultimo ha invece vinto il Premio della Sala Stampa Radio-tv-web Lucio Dalla.
Malika Ayane Nek
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Come da previsioni, ha dunque vinto Il Volo. Il trio è in rampa di lancio per portare in Italia il successo che stanno raccogliendo negli Stati Uniti e nel mondo. Il fatto che il messaggio augurale ieri sera glielo abbia inviato Placido Domingo la dice lunga. Alla fine la vittoria, per altro prevedibile, di una canzone che non teme il kitsch fa parte del gioco e tutto sommato è in linea con la scelta pop di questo festival. Il terzo posto di Malika Ayane, che ha vinto il premio della Critica, bilancia il verdetto. Per Nek, secondo, si è trattato di un ritorno felice al festival: il suo pezzo può rilanciargli la carriera e si è anche portato a casa il premio per la cover. Un verdetto con il brivido, perché durante la lettura della classifica c'è stato un errore: tra i fischi dell'Ariston era stato annunciato Nek al nono posto. Interruzione e Carlo Conti costretto a riempire un vuoto.
Una maratona, come nella tradizione delle finali, con una presenza molto ricca di ospiti: Giorgio Panariello, che da Renato Zero è passato al monologo politico, Ed Sheeran, il ragazzo con la chitarra che in questo momento è una delle star della musica mondiale, Will Smith, uno dei più simpatici grandi nomi di Hollywood, Gianna Nannini, incappata in clamorose incertezze.
Ed Sheeran ha dimostrato perchè oggi fa tre sold out a Wembley ed è una star mondiale: canta essenzialmente con la chitarra acustica, alterna atmosfere più funk come "Sing", non a caso prodotto da Pharrell Williams, e più romantiche come "Thinking Out Loud" in perfetta sintonia con la sensibilità contemporanea. Will Smith è stato travolgente. Si è messo al servizio dello show, ha dato lezioni di rap a Carlo Conti (che si è esibito in versione hip hopper), ha coinvolto il pubblico e ha anche cantato "Nel blu dipinto di blu". La dimostrazione di cos'è una vera super star. In chiusura è stato raggiunto da Margot Robbie, star emergente e partner nel nuovo film "Focus - Niente è come sembra".
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Gianna Nannini, super ospite, è incappata in una serata a dir poco difficile: prima qualche evidente incertezza nella cover de "L'immensità", il classico di Don Backy, poi durante "Sei nell'anima" ha steccato ed è andata fuori tempo. L'Ariston non le ha negato la standing ovation. All'Ariston è tornato Enrico Ruggeri, un veterano del festival, stavolta nella più comoda veste di ospite. Ha cantato "Tre signori", dedicato a Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e Giorgio Faletti. Passa così agli archivi la prima volta di Carlo Conti al festival di Sanremo.
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La vittoria de Il Volo non può cambiare il giudizio su un'edizione che ha macinato gli ascolti e ha tenuto incollati davanti alla tv un italiano su due. A questo punto dire che a Carlo Conti le cose non potevano andare meglio è addirittura facile. Gli è stato chiesto di mettere in scena uno spettacolo di successo e lui ha portato a termine la missione. Quasi scontato aspettarsi un altro festival per famiglie almeno l'anno prossimo.
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LE PAGELLE DEL FESTIVAL
Ed Sheeran - In questo momento il simpatico Ed è il simbolo di quella new wave della canzone d'autore del rock che vive di emozioni acustiche, senza paura dei sentimenti. Una super star che intercetta a perfezione le emozioni delle nuove generazioni. 8
Giorgio Panariello - Invitato dall'amico di una vita, è partito da Renato Zero, un classico del suo repertorio, e poi ha virato sulla politica con un deciso piglio di denuncia. 6
Gianna Nannini - Capita a tutti e soprattutto sul palco dell'Ariston che fa paura a tutti. Le stecche su "Sei nell'anima" sono da antologia. 4
Will Smith - Se non fosse così simpatico, farebbe persino rabbia. È bello, talentuoso, naturalmente empatico, un senso dello show perfetto, grande velocità di battuta. Si è messo al
servizio dello show e ha dimostrato perchè è una super star. 8
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LO SHOW DI PANARIELLO
Prima un ingresso come Renato Zero, con un vestito stile Antonella Clerici dedicato a San Valentino, una sorta di albero di Natale con cuori luminosi e un grande cupido dorato sulla testa. Poi, dopo l'incontro con l'amico di 30 anni Carlo Conti, Giorgio Panariello - al ritorno all'Ariston dopo l'edizione condotta nel 2006 - si è lanciato in un monologo pieno di battute sulla politica.
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Parlando della situazione della Grecia, "Tsipras ha detto: non paghiamo la Troika... ha sentito Berlusconi scusi ma le troike vanno pagate". Poi si è lamentato con Conti: "hai invitato Charlize Theron, Conchita Wurst, ma io vorrei che tu invitassi quello che ti ha messo qua... come si chiama tuo figlio?" "Matteo". "Esatto: avete fatto il parto del Nazareno", alludendo al presidente del Consiglio Matteo Renzi del quale ha detto: "Dopo un grande comunicatore ci voleva un altro comunicatore. Renzi ha capito che per vincere in politica ci vuole l'immagine. Berlusconi aveva candidato la Carfagna e la Prestigiacomo, Renzi ha candidato la Madia, la Moretti la Boschi" ha raccontato Panariello mostrando le foto delle ministre. "Perchè il governo Monti non ha funzionato? Perchè si è presentato con lei" è stato il commento di fronte alla fotografia dell'ex ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri. "Sembra Cecchi Gori".
"I politici ci rubano il mestiere e i comici diventano politici, vedi Grillo", ha detto ancora Panariello imitando il leader M5S. "Ci manca il comico Grillo e anche il comico Benigni che adesso fa scelte diverse, con la Bibbia e Dante, l'unico uomo in Italia che è riuscito a finire una grande opera, la Divina Commedia".
Il monologo è passato ai vizi capitali. "Oggi i veri peccati capitali sono la corruzione, la violenza sulle donne, lo spreco di denaro pubblico, speculare sui dolori degli altri, il vizietto dell'evasione fiscale" ha protestato Panariello. "Manca la certezza della pena" ha ribadito elencando una serie di casi impuniti, Eternit, Cucchi, L'Aquila, "tutti assolti, l'unico in galera è Corona. Va bene che le mutande che disegnava erano brutte, ma che avrà fatto mai... A Schettino hanno dato 16 anni, ma ancora non si è fatto ancora un giorno. Un po' di tempo all'inferno se lo meriterebbe. Ma lui all'inferno non ci arriva, perché fa ribaltare il traghetto di Caronte prima ancora di arrivare". Chiusura sui latitanti, "li cercano per anni in tutto il mondo e poi dove li trovano? A casa". Poi la foto del super latitante Matteo Messina Denaro da giovane che diventa Antonello Venditti.